I dati dell’Agenzia delle Entrate sui mutui nel 2023 evidenziano un calo sia del capitale finanziato che delle unità immobiliari.
Ieri l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il Rapporto sui mutui ipotecari relativo al 2023.
I dati nazionali
Sono 330mila gli atti di mutuo ipotecario sottoscritti nel 2023, per quasi 735mila unità immobiliari ipotecate (in gran parte abitazioni).
Il capitale di debito desumibile dal patrimonio immobiliare nel periodo preso in considerazione ammonta a circa 90 miliardi di euro, corrispondente a circa il 4,2% del PIL italiano.
A confronto con il 2022, si registra un calo generalizzato: quasi il 25% in meno di unità immobiliari ipotecate e un -12% del capitale finanziato.
Solo per gli immobili non residenziali, il Rapporto evidenzia un aumento del capitale di debito del 13% (4,6 miliardi di euro in più rispetto al 2022).
Il capitale di debito complessivo di circa 90 miliardi di euro si suddivide così:
- circa 34 miliardi di euro (quasi il 38% del totale) sono stati erogati con garanzia dello stesso immobile acquistato, vale a dire tipicamente mutui accesi per la casa;
- oltre 40 miliardi di euro (45% del totale) hanno finanziato altre attività economiche, per cui il patrimonio immobiliare ha assunto un valore che è rientrato nel circuito economico attivo;
- poco più di 15 miliardi di euro hanno avuto una destinazione mista.
Le aree geografiche
Il calo dei mutui, sia per capitale finanziato che per unità immobiliari ipotecate, è stato rilevato dall’Agenza delle Entrate in tutte le aree geografiche del nostro Paese.
L’area a maggior densità di mutui ipotecari è il Nord, con il 60% del totale nazionale, sia per capitale che per immobili.
Al Nord e al Centro c’è stata la crescita più elevata per i finanziamenti per le altre attività economiche.
Le grandi città
Sono poco più di 26 miliardi gli euro finanziati con mutui granatiti da immobili nelle otto più grandi città italiane, per una crescita del 3,2% rispetto al 2022. Tale dato positivo è però dovuto solo a Milano, con un aumento del 25% del capitale finanziato e +3 miliardi di euro a confronto con il 2022.
Nelle grandi città cresce a quasi il 57% la quota di capitale per altre attività economiche, mentre scivola a meno di un terzo il capitale finanziato con garanzie immobiliari.
A Torino, Napoli, Genova, Palermo e Bologna il 2023 ha visto una quota di capitale reimmesso nel mercato immobiliare superiore al 60%, a Roma e Firenze il valore è sotto la metà e Milano tocca il 17%. Nel capoluogo lombardo, quindi, oltre il 70% del capitale desunto dagli immobili (quasi 11 miliardi di euro) è stato utilizzato per altre attività economiche.
A Roma rimane, nel 2023, il record degli immobili ipotecati, più di 35mila (quasi il 5% a livello nazionale), sebbene in calo quasi del 25% rispetto al 2022, per un capitale investito di 7 miliardi di euro, che risulta meno della metà dei 15 miliardi raggiunti a Milano.
In prospettiva
I dati sul 2023 dei mutui ipotecari parlano di un calo che non stupisce, in quanto si tratta del periodo in cui la Banca Centrale Europea ha adottato la strategia di rialzo dei tassi di interesse per fronteggiare l’inflazione.
Solo da pochi mesi la BCE ha avviato un ponderato calo dei tassi, per cui, quando l’inflazione tornerà chiaramente al livello agognato del 2%, si può presupporre di conseguenza un ritorno del mercato dei mutui a livelli più floridi di quanto visto nel 2023.
Tutto questo incide sul mercato immobiliare in sé, soprattutto residenziale, su cui ti invito a leggere i miei post.
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