La Presidente della BCE Christine Lagarde ha annunciato le nuove decisioni di politica monetaria per fronteggiare l’inflazione.
La Banca Centrale Europea (BCE) cambia passo sulla politica monetaria, visto l’aumento vorticoso dell’inflazione.
L’inflazione nel contesto attuale
Nella comunicazione di giovedì scorso della Presidente Christine Lagarde, si legge la preoccupazione da un lato e la mobilitazione dall’altro per contenere gli alti livelli d’inflazione raggiunti.
L’obiettivo dichiarato dalla BCE è riportare l’inflazione al 2%. La Bce infatti afferma che “le nuove proiezioni degli esperti indicano un tasso di incremento dei prezzi annuo del 6,8% nel 2022, che si ridurrebbe al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024”.
L’incremento dei prezzi, tra l’altro, non è stato dettato solo dal rincaro dell’energia: i generi alimentari e diversi beni e servizi stanno alimentando il quadro ormai da tempo. Inoltre, il conflitto in Ucraina ha contribuito all’aggravamento dei sintomi di un’economia che stava cominciando a dare segnali di recupero post-pandemia.
La BCE vede comunque condizioni favorevoli per una nuova ripresa dell’economia: la riapertura delle attività economiche, la disoccupazione al minimo storico e la spesa effettuata dai cittadini, attingendo ai risparmi accumulati in tempo di pandemia ed avvalendosi dei sostegni pubblici.
Le misure della BCE
Riguardo alle misure adottate dalla BCE per ricondurre l’inflazione al 2%, ti offro una sintesi:
- dal 1° luglio 2022 terminerà il Programma di acquisti netti. In sostanza, si tornerà ad una normalità in questo ambito, dopo che, a partire dal 2012, la BCE guidata da Mario Draghi aveva avviato il cosiddetto Quantitative Easing, l’iniezione di denaro in un’economia che, all’epoca, aveva bisogno di maggior liquidità per favorire l’accesso al credito, anche al fine di proteggere l’Euro “whatever it takes”;
- i tassi di interesse saranno aumentati dello 0,25% da luglio 2022. Ci sarà poi un ulteriore aumento in settembre, che si baserà su come effettivamente evolveranno i dati sull’inflazione. Dopo settembre, la BCE prevede che, in base alle sue valutazioni, il percorso verso ulteriori aumenti dei tassi di interesse sarà graduale ma costante.
“Graduale ma costante”: la BCE sui tassi di interesse intende quindi avviare un percorso basato sui dati dell’inflazione, ma destinato a durare nel tempo. Sostanzialmente, termina la fase storica del denaro a costo zero o quasi.
In generale, col venir meno delle circostanze negative che pesano sulla ripresa, la BCE si aspetta sviluppi positivi per l’economia: le proiezioni in tal senso vedono, dopo il 5,4% riscontrato per il 2021, una crescita annua del PIL del 2,8% per il 2022 e del 2,1% sia per il 2023 che per il 2024.
In prospettiva
C’è una parola usata spesso dalla BCE nella presentazione delle misure di giovedì scorso: flessibilità. Sta a significare che le decisioni prese saranno comunque modellate in base ai dati e ai riscontri che man mano emergeranno dallo stato dell’economia e della finanza, a partire, appunto, dall’inflazione. E in Italia, come sempre, dovremo tenere d’occhio anche lo spread BTP-Bund.
Bisognerà infatti trovare punti di equilibrio sempre più raffinati per conciliare la necessità di raffreddare il fenomeno inflattivo, rilanciare di nuovo l’economia e allo stesso tempo mantenere viva la possibilità per cittadini e imprese di accedere al credito.
Per quanto concerne le conseguenze delle misure BCE sui mutui, è chiaro che quelli in corso a tasso variabile subiranno un aumento della rata da luglio, così come quelli di nuova attivazione – a tasso fisso o variabile che sia – costeranno gradualmente di più.
Si tratta comunque di una tendenza che era già stata recepita dal mercato da diversi mesi, come certificato dall’ultimo report della Banca d’Italia, pubblicato venerdì scorso.
Siamo entrati in una nuova, per certi versi storica, fase della politica monetaria europea. Il 21 luglio prossimo è prevista la prossima riunione del Consiglio Direttivo della BCE che sancirà il primo aumento dei tassi e sarà mia cura, come sempre, raccontare qui sul mio blog le evoluzioni del mercato immobiliare e dei mutui.
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