La Banca Centrale Europea ha applicato ieri il quinto taglio consecutivo dei tassi di interesse, riducendoli di 25 punti base.
Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha stabilito ieri una nuova riduzione dei tassi.
La seconda seduta della BCE nel 2025 ha deciso, quindi, un nuovo taglio, il quinto consecutivo (ed il sesto da giugno 2024, quando da Francoforte è stata avviata la strategia ribassista).
Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale scenderanno, rispettivamente, al 2,50%, al 2,65% e al 2,90%, con effetto dal prossimo 12 marzo.
La Presidente della BCE Christine Lagarde ha affermato che “la politica monetaria diviene sensibilmente meno restrittiva, poiché le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera”, per quanto i passati rialzi ancora incidano sui crediti in essere.
A fronte di un processo disinflazionistico ben avviato, la previsione di un’inflazione al 2,3% per il 2025 è dovuta alla dinamica dei prezzi dell’energia.
Rimane comunque costante la determinazione della BCE nell’arrivare all’obiettivo del 2% a medio termine, considerando l’attuale fase di crescente incertezza, continuando a orientare le proprie decisioni basandosi, di volta in volta, su un approccio guidato dai dati.
Per quanto concerne il panorama italiano, i dati dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) riferiti a gennaio 2025 confermano la tendenza ribassista dei tassi applicati ai nuovi mutui.
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