Nella seduta di ieri il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di lasciare invariati i tre tassi di interesse di riferimento.
Dopo ottobre e dicembre 2023, il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ieri ha ritenuto di mantenere invariati i tassi per la terza volta consecutiva.
Il Consiglio tenutosi ieri vede quindi una conferma della linea basata sui dati, per quanto riguarda la prospettiva dell’inflazione a medio termine. E’ stata infatti rilevato un rialzo inflattivo dovuto all’energia, ma con una tendenza al ribasso che prosegue.
Quindi, i tre tassi di riferimento – vale a dire quelli di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale – si mantengono invariati, rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.
Rimane pertanto ferma la volontà della BCE di perseguire l’obiettivo di riportare l’inflazione al 2% e ogni discussione su eventuali tagli dei tassi è stata ritenuta “prematura”.
In attesa delle prossime riunioni della BCE, c’è comunque da rilevare che il tasso medio sui nuovi mutui per le abitazioni – rilevato dall’Associazione Bancaria Italiana su dicembre 2023 – ha manifestato, per quanto leggero, il primo calo dopo due anni: 4,42% rispetto a 4,50% di novembre 2023.
Ci sono quindi i primi segnali di tendenza, a livello locale, che sembrano anticipare (e/o suggerire) i tagli da parte del board della BCE.
Ad ogni modo, ripeto quanto ho scritto finora sul tema da più di un anno a questa parte: il tema dei mutui è delicato, a maggior ragione in questa fase storica, per cui invito caldamente ad orientarsi con la massima attenzione.
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