La risalita del tasso medio dei mutui emerge dall’ultimo Rapporto dell’ABI, in cui è sancito il ritorno a valori di cinque anni fa.
L’ultimo rapporto dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) contiene i dati dello scorso mese di giugno relativi ai tassi di interesse sui prestiti.
Riguardo ai prestiti bancari, l’ABI registra un aumento dell’erogazione verso le imprese e le famiglie, pari al 3,3%, rispetto a un anno fa. Il dato di maggio 2022 sui prestiti alle imprese è di +2,3%, mentre quello sulle famiglie ammonta a +4,0%.
I dati relativi ai tassi di interesse sui prestiti evidenziano quanto segue:
- il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,18% (nel mese precedente era 2,16%);
- per le nuove operazioni di finanziamento alle imprese il tasso medio raggiunge quota 1,49% (era 1,20% il mese precedente);
- per le nuove operazioni per acquisto di abitazioni il tasso medio è arrivato a 2,05%, vale a dire un valore analogo a quello di cinque anni fa, quando poi iniziò la discesa dei tassi che si è verificata fino a poco tempo fa. Il mese precedente (maggio 2022) tale valore era pari a 1,92%.
Il tasso medio sui mutui si conferma quindi in rialzo, e sostanzialmente tocca di nuovo la quota di cinque anni fa. Dopo il calo che ha raggiunto il suo culmine nello scorso autunno, il tasso ha ricominciato a risalire senza sosta da inizio anno.
Le tensioni nazionali e internazionali (guerra in Ucraina, inflazione, rincari delle materie prime e dell’energia) hanno spinto operatori e istituzioni ad adottare soluzioni, soprattutto per frenare il forte fenomeno inflattivo.
La Banca Centrale Europea, già un mese fa, ha annunciato nuove misure di rialzo dei tassi, che saranno concretamente adottate nei prossimi giorni.
Le conseguenze della crescita dei tassi sui mutui sono fondamentalmente per i detentori di finanziamenti a tasso variabile e per chi ne accende di nuovi.
Bisogna osservare con attenzione l’evoluzione della vicenda, ponendo attenzione a cosa succederà nei prossimi mesi, soprattutto sul versante dell’inflazione, in modo da comprendere le ricadute sui tassi di interesse, sui mutui e non solo, che saranno adeguati al rialzo finché il fenomeno non sarà domato.
Siamo sul versante opposto rispetto a quello che succedeva cinque anni fa, quando l’obiettivo era riscaldare l’inflazione. Oggi, per motivi chiaramente diversi e per implicazioni che vanno ben oltre le dinamiche europee, si agisce diversamente, allo scopo di raffreddare. Per l’Italia, solo tre giorni fa, l’Istat ha rilevato un indice dei prezzi al consumo in aumento dell’8,0% su base annua.
Come sempre, sarà mia cura aggiornarti qui sul mio blog su questa nuova fase, in particolare sul versante dei mutui e, più in generale, del mercato immobiliare.
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