L’ultimo rapporto dell’Agenzia delle Entrate sulle compravendite immobiliari evidenzia il residenziale in calo, mentre il terziario è in crescita.
Il mercato residenziale
Il report sul quarto trimestre 2019, pubblicato ieri dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, racconta un settore residenziale in calo: il tasso tendenziale, pur rimanendo positivo con +0,6%, risulta decisamente minore del precedente, +3,9%, ed è il più basso da circa cinque anni a questa parte.
I dati sulle macroaree evidenziano una situazione diversificata, in quanto Centro e Isole scivolano in territorio negativo (-3,3% e -0,1%), mentre Nord Est (il più alto con +2,2%), Sud e Nord Ovest mantengono il segno positivo.
Riguardo alle grandi città, sono Firenze e Roma ad accusare il colpo in maniera più rilevante, rispettivamente con -9,6% e -8,0%. In perdita anche Napoli e Genova, Torino quasi stabile, Palermo ha invece la crescita più alta (+6,1%) e Milano e Bologna, con +1,1% e 0,6%, si mantengono in area positiva.
Nonostante il forte calo, Roma mantiene nel periodo considerato il numero più alto di compravendite abitative, 8.588, seguita da Milano e Torino.
Considerando le classi dimensionali delle abitazioni compravendute, nelle metropoli prevale il taglio tra 50 e 85 mq., seguito da quello compreso tra 85 e 115 mq.
Nella Capitale l’unica dimensione in crescita è quella delle case fino a 50 mq., a Milano è in segno positivo anche il taglio più grande, oltre i 145 mq.
I depositi pertinenziali (prevalentemente cantine e soffitte) mostrano una maggiore vitalità (+4,2%) rispetto alle abitazioni, ma sono comunque in calo rispetto alla rilevazione precedente, in cui avevano segnato +7,9%.
Box e posti auto mostrano una sostanziale stabilità rispetto all’analogo periodo del 2018 (-0,1%), ma la tendenza alla diminuzione degli scambi emerge ponendo il confronto col dato del terzo trimestre 2019, che era pari a +6,0%.
Il mercato non residenziale
Con 31.147 unità compravendute, il terziario-commerciale ha realizzato +6,2% rispetto all’ultimo trimestre 2018, confermando quindi la dinamica espansiva che negli ultimi 19 trimestri ha visto un solo dato negativo.
Osservando le macroaree, tutte positive, si va dal +10% delle Isole al +2,8% del Sud.
Depositi commerciali e autorimesse costituiscono più della metà delle transazioni, con maggiore concentrazione al Sud e nelle Isole.
Uffici e studi privati vedono la crescita maggiore al Sud e al Centro, sebbene oltre il 60% degli scambi sia avvenuto al Nord.
Anche i negozi e i laboratori ottengono un dato nazionale positivo, +6,4%, con valori ben oltre il 10 per cento raggiunti nelle Isole e nel Nord Ovest.
Per quanto riguarda capannoni e industrie, con quasi 4mila unità scambiate, nell’ultimo trimestre 2019 il dato torna positivo, con +1,5%, dopo il -1,0% del periodo precedente.
Anche il settore produttivo agricolo (categoria catastale D/10) cambia segno rispetto al trimestre precedente, segnando un +11,0% a livello nazionale, nonostante le Isole che, con -3,1%, sono l’unica macroarea in area negativa, mentre il Centro ottiene il dato più alto, pari a +36,9%.
In prospettiva
L’Agenzia delle Entrate ci ha mostrato un periodo finale del 2019 a due facce: il residenziale in calo, seppur senza il segno meno, e il settore terziario decisamente in crescita.
Non eravamo abituati a un simile rallentamento delle transazioni abitative da circa cinque anni, cioè da fine 2014, quando gli scambi avevano finalmente ricominciato a guadagnare quota.
Inoltre, le diverse facce del mercato, di recente, hanno continuato ad offrire segnali contrastanti:
- i prezzi delle abitazioni sono in ripresa quasi esclusivamente per quelle nuove e non per l’usato;
- i nuovi mutui per gli acquisti residenziali continuano a godere di tassi di interesse molto bassi.
Le condizioni di acquisto continuano quindi ad essere favorevoli, ma il decollo definitivo verso un’area di piena crescita non si è ancora verificato.
Sarà, quindi, oltremodo interessante osservare cosa succederà con le prossime rilevazioni, anche alla luce degli effetti apportati dall’emergenza (non solo sanitaria) Coronavirus, per cui, come sempre, sarà mia cura proseguirne la scrittura qui sul mio blog.
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