La Relazione annuale del MASE sulla situazione energetica nazionale, con dati sul 2023, è stata presentata pochi giorni fa.
“La situazione energetica nazionale nel 2023” è la Relazione annuale pubblicata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) all’inizio di questa settimana.
Nel comunicato del MASE che ha accompagnato la presentazione della Relazione sulla situazione energetica si legge che il nostro Paese è meno dipendente dagli approvvigionamenti dall’estero e ci si rivolge di più alle rinnovabili, il tutto mentre si constata una contrazione dei consumi da parte delle famiglie.
Nella Relazione spicca il dato relativo alla spesa annua per famiglia tipo, che nel 2023 ha toccato quota € 4.008, in diminuzione di oltre mille euro rispetto all’anno precedente.
Il dato medio annuale di spesa per famiglia è costituito per il 46% dai carburanti, per il 33% dalla bolletta del gas e per il 22% dalla bolletta elettrica.
Ammonta, inoltre, a € 81 il contributo di ogni famiglia tipo alla promozione della sostenibilità.
La Relazione del MASE è suddivisa in tre parti, e in una di queste c’è una monografia dedicata all’impatto della classe energetica sui prezzi delle case.
In base ai dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), nel 2021 il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici residenziali hanno causato il 12,5% delle emissioni complessive dei gas serra dell’Italia.
Nella monografia c’è poi un chiaro richiamo dalla Direttiva europea sulle case green, che prevede precisi obiettivi di riduzione delle emissioni delle case.
Inoltre, viene citato lo studio pubblicato dalla Banca d’Italia che descrive il rapporto tra classi energetiche e prezzi delle case: su questo, puoi leggere il mio post del dicembre scorso.
La situazione energetica del nostro Paese viene descritta nella Relazione del MASE come un sistema in evoluzione, soggetto, soprattutto negli ultimi anni, anche alle vicende internazionali.
Per quanto riguarda le case da efficientare energeticamente in Italia, c’è un altro studio, sempre della Banca d’Italia, che stima con chiarezza quanti siano gli edifici residenziali da riqualificare.
Si tratta quindi di dati, numeri e rapporti che, insieme, offrono un quadro abbastanza chiaro sul fabbisogno del patrimonio immobiliare abitativo italiano.
A mio avviso, occorre creare sempre più raffinati equilibri tra la necessaria riqualificazione ed il livello di valorizzazione delle case, affinché entrambi gli aspetti possano viaggiare insieme, per il vantaggio di tutti.
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