L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il report sui mutui in Italia nel 2019, dal quale emerge una diminuzione rispetto all’anno precedente.
La fotografia sui mutui in Italia curata dall’Agenzia delle Entrate evidenzia un calo degli immobili ipotecati nel 2019, pari a 923.925, rispetto al 2018, per un -2,8%.
Il valore monetario dei finanziamenti è di oltre 90 miliardi di euro, -8,1% in confronto con il 2018.
Le stipule di mutui ipotecari riguardano per oltre il 60% l’ambito residenziale, che sale all’85% con l’aggiunta degli atti residenziali plurimi e misti (cioè laddove le stesse compravendite hanno riguardato anche terreni, pertinenze o altri ambiti).
Il capitale finanziato per il residenziale nel suo complesso ammonta a circa 57 miliardi di euro, pari a quasi i due terzi del totale, lievemente in calo, -1,1%, a confronto con il 2018.
Nell’ambito non residenziale, gli atti nel terziario-commerciale e quelli misti costituiscono quelli più corposi, con 25mila e 35mila immobili ipotecati rispettivamente, e con valori sopra i 15 e 10 miliardi di capitale finanziato.
Il settore produttivo, con quasi 8mila immobili ipotecati, supera i 5 miliardi di capitale di debito finanziato, in forte calo, -14,1%, rispetto all’anno precedente, ma costituisce comunque il 5,6% del capitale totale.
E’ interessante quanto emerge al Rapporto sul valore del capitale investito nei mutui in Italia. Il capitale di debito estratto nel 2019, pari a circa 90 miliardi di euro, è pari al 5% del PIL italiano. Da tenere conto che nel 2014 venne toccato il minimo, con 58,3 miliardi, mentre nel 2007 venne raggiunta la vetta massima di 205 miliardi.
L’ammontare di questo capitale che finanzia con certezza il mercato immobiliare (nel senso che viene reinvestito in questo mercato) ammonta a circa 36 miliardi di euro. Quindi il capitale “estratto” dal valore patrimoniale immobiliare ritorna in quel mercato (tipicamente l’acquisto dell’abitazione, finanziato con mutuo ipotecario acceso ponendo a garanzia la stessa abitazione acquistata) per circa il 40% del totale del capitale erogato.
Quasi 37 miliardi di euro sono invece destinati a finanziare altre attività (nel Rapporto si ipotizza che siano prevalentemente attività economiche dei proprietari degli immobili che vengono ipotecati). In questo caso, il valore potenziale del patrimonio immobiliare si trasforma in un valore che rientra nel circuito economico attivo.
Il residuo, per un valore di circa 17 miliardi di euro, ha una destinazione mista.
Osservando l’andamento dei mutui in Italia per aree geografiche, si conferma la forte concentrazione, soprattutto in termini di numero di immobili, nelle regioni settentrionali.
Nel confronto con il 2018, sono il Centro e il Sud a vedere le maggiori diminuzioni sulla quantità di immobili ipotecati, mentre Nord e Sud segnano valori intorno al -10% per i capitali.
Nelle otto maggiori città italiane sono ubicati quasi 108mila immobili ipotecati, quasi il 12% del totale nazionale, per quasi 20 miliardi di capitale finanziato, il 22% del totale.
Quasi il 17% del capitale nazionale emerge da Milano e Roma, rispettivamente con 8,6 e 6,3 miliardi di euro.
Bologna e Napoli sono le uniche città a vedere un incremento, rispetto al 2018, per il capitale investito, mentre tutte e altre metropoli hanno il segno meno, in particolare Roma, Palermo e Firenze che segnano valori intorno al -30%.
Questi dati relativi al 2019 chiaramente non risentono per nulla dell’emergenza dovuta al Covid-19, per cui gli impatti su questo specifico mercato potremo osservarli meglio tra un po’ di tempo, per basarci su una base annuale.
Per quanto concerne il mercato immobiliare, con riferimento alle compravendite e ai prezzi delle abitazioni, ti invito a leggere i miei post sul secondo trimestre 2020:
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