I dati dell’Agenzia delle Entrate sui mutui nel 2022 evidenziano un valore di quasi 102 miliardi di euro, pari al 5,3% del PIL italiano.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato venerdì scorso il rapporto sui mutui ipotecari nel 2022.
I dati generali
Il capitale di debito estratto dal patrimonio immobiliare lo scorso anno ha un valore vicino ai 102 miliardi di euro. Questo valore corrisponde al 5,3% del PIL (Prodotto Interno Lordo) del nostro Paese.
Dei 102 miliardi di euro complessivi, la suddivisione è la seguente:
- 48 miliardi di euro riguardano l’acquisto di abitazione, con mutuo ipotecario e con la stessa abitazione a garanzia;
- 36 miliardi finanziano altre attività economiche, per le quali il patrimonio immobiliare assume un valore che rientra nel circuito economico attivo;
- 18 miliardi sono per una destinazione mista.
Nel 2022 sono stati siglati circa 443mila atti di ipoteca e le unità abitative ipotecate sono state 975.937 (in calo del 4% a confronto con il 2021). Il capitale di debito finanziato ammonta a 101,6 miliardi di euro, per un +0,2% rispetto all’anno precedente.
Riguardo alle unità immobiliari ipotecate, per il 68% si tratta di atti residenziali, per un capitale finanziato, al netto delle surroghe, di quasi 50 miliardi di euro. Gli altri 52 miliardi sono relativi ad immobili di tipologie diverse dall’abitativo.
Le aree geografiche
Al Nord si concentra il 60% degli immobili ipotecati ed il 57% del capitale finanziato. La flessione degli immobili ipotecati riguarda tutte le aree, mentre il capitale di debito cresce al Nord e al Sud (rispettivamente +11% e +5%) e diminuisce al Centro (-13%).
Nord e Sud vedono anche la significativa crescita del capitale di debito garantito con il valore di immobili destinato ad alimentare altre attività economiche (+28% e +33%), mentre al Centro c’è un calo del 25%.
Le grandi città
Sono quasi 125mila gli immobili ipotecati nelle otto grandi città italiane, per oltre 25 miliardi di euro di capitale finanziato (+4,4% rispetto al 2021). Il dato positivo è dovuto solo a Milano, Bologna e Genova.
Per quanto riguarda il mercato dei mutui a Roma nel 2022, si nota che essa detiene il valore più alto degli immobili ipotecati, più di 47mila. Questo valore corrisponde ad un calo del 2,5% a confronto con il 2021, per un capitale finanziato vicino ai 7,5 miliardi di euro (pari al calo più alto delle grandi città: -27%).
A Roma si trova quasi il 5% degli immobili ipotecati e il 7,3% del capitale finanziato in Italia.
La quota di capitale di debito nella Capitale è relativa prevalentemente ad immobili residenziali (oltre il 60%), mentre nelle grandi città nel loro complesso e in Italia prevale il non residenziale (52,2%).
In prospettiva
Il Rapporto sui mutui ipotecari nel 2022 esprime dati di insieme non molto dissimili da quelli del 2021.
Oltre all’interessante dato che mette in rapporto il valore complessivo dei mutui ipotecari ed il PIL italiano, c’è una sostanziale continuità con l’anno precedente.
C’è ovviamente da tener conto che l’intero 2022 non risente ancora della politica monetaria della BCE che nel luglio di quell’anno ha avviato la strategia anti-inflazione.
Le sofferenze sui mutui nuovi e su quelli già stipulati a tasso variabile sono infatti emerse dalla fine dello scorso anno, come effetto dell’innalzamento dei tassi di interesse che, per lungo tempo, erano rimasti a valori molto bassi.
Questa settimana, tra l’altro, si riunirà di nuovo il Consiglio direttivo della BCE e quindi vedremo se ci saranno nuovi aumenti del tasso che, ad oggi, è a quota 4,50%.
Come sempre, vista anche la delicatezza della situazione attuale, avrò cura di raccontare qui sul mio blog l’evoluzione del mercato immobiliare.
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