L’ultimo rapporto elaborato dal Servizio Studi della Camera e dal Cresme evidenzia una crescita degli investimenti operati dalle famiglie grazie alle detrazioni sul recupero edilizio e la riqualificazione energetica.
Il 9 settembre scorso il Servizio Studi della Camera dei Deputati ed il Cresme hanno reso noto l’impatto – aggiornato ai primi sette mesi del 2016 – delle agevolazioni per edilizia ed ecobonus (prorogate fino a fine anno rispettivamente al 50 ed al 65%).
I bonus fiscali, dal 1998 al 2016, hanno finora incentivato 14,2 milioni di interventi, attuati dal 55% delle famiglie italiane. In questo periodo gli investimenti ammontano complessivamente a 237 miliardi di euro (circa 205 per il recupero edilizio e 32 per la riqualificazione energetica).
Nel 2015 il volume di investimenti è stato pari a 25,1 miliardi, in calo rispetto al livello record del 2014 (28,5 miliardi), ma superiore alla media degli anni precedenti. Le rilevazioni per il 2016 porterebbero, a fine anno, a superare il massimo storico, con una stima di 29,2 miliardi che, se confermata, segnerebbe un aumento del 16% rispetto all’anno scorso.
L’impatto occupazionale, nel periodo 2011-2016, è stato notevole: più di 1,4 milioni di occupati diretti, per una media annua di oltre 243mila. La stima della ricaduta lavorativa nel 2016 è di 436mila unità impiegate, di cui 145mila nell’indotto.
La ricaduta sulla finanza pubblica è positiva, nonostante il saldo negativo dovuto ai minori introiti per lo Stato. La quota di gettito proveniente dai consumi e dagli investimenti mobilitati dai redditi aggiuntivi dei nuovi occupati porta il saldo per lo Stato in area positiva, con quasi 9 miliardi di euro.
Il dossier calcola inoltre, per il 1998-2016, la valutazione di impatto per tutto il sistema Paese – vale a dire comprendendo Stato, famiglie e imprese – con un saldo di 18,4 miliardi di euro.
Ci sono poi altri aspetti la cui precisa quantificazione è troppo complessa, ma che il dossier evidenzia come positivi:
- emersione dei redditi e dell’occupazione irregolare;
- riduzione dei consumi energetici e, quindi, delle emissioni di CO2;
- valorizzazione del patrimonio immobiliare (funzionalità, decoro, prevenzione del rischio sismico).
Con l’occasione, ti ricordo che nei mesi scorsi l’Agenzia delle Entrate ha rinnovato le Guide per facilitare la conoscenza e l’accesso al bonus ristrutturazioni ed alla riqualificazione energetica.
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