Dopo aver trattato nei post precedenti i passaggi relativi al venditore, all’acquirente e alla valutazione dell’immobile, oggi propongo una visione sul terreno comune che si crea nel possibile incontro tra le parti.
Ci sono a mio avviso aspetti che sono speculari e comuni tra il ruolo del venditore e dell’acquirente, nonostante ognuno abbia un obiettivo decisamente diverso.
Elenco i principali:
- Valorizzare il patrimonio
- L’idea di futuro
- Coniugare sogno e concretezza
Valorizzare il patrimonio
Il venditore mette in vendita la casa, l’acquirente mette in campo una somma di denaro. Ognuno ha costruito nel tempo i rispettivi patrimoni, investendo tempo, risorse ed energie e, ad un certo punto, questi patrimoni potrebbero entrare nell’ottica dello scambio, a vantaggio di entrambi. Il venditore ha il compito di valorizzare la casa da vendere, l’acquirente deve valorizzare il denaro per acquistarla. Valorizzare, cioè dare valore.
La casa da vendere si valorizza, a mio modo di vedere, per quello che è oggi e per le potenzialità che potrebbe fornire domani. Entrambe le configurazioni vanno esibite e divulgate, affinchè il potenziale acquirente possa apprezzarle. “La cucina potrebbe diventare una cameretta”, “Nel quartiere stanno arrivando importanti infrastrutture”, e così via. Uno o più aspetti di futuribilità cattureranno l’attenzione dell’acquirente. E nella futuribilità sono comprese anche quelle cose che possono/devono rimanere stabili: “Il salone è perfetto così”, “La zona mi piace, le scuole sono vicine”. E’ compito del proprietario/venditore valorizzare presente e futuro. In questo senso, è centrale una delle componenti del mio ruolo di agente immobiliare, vale a dire quella di favorire la comunicazione del bene in vendita.
L’acquirente ha il suo patrimonio in denaro da valorizzare. Anche qui il compito è delicato. Si fa un investimento importante, decisivo, bisogna centrare l’obiettivo. Bisogna trovare la casa giusta, perché non è il paio di scarpe che si cambia con una certa frequenza. Mi permetto sempre un suggerimento, agli acquirenti: quello di vedere più case possibili, in fase di ricerca. Cercare casa deve essere un lavoro, io non vedo alternative, dato che si investono migliaia e migliaia di Euro. E’ faticoso, ma penso che ne valga a dir poco la pena. E l’acquirente, quando gli mostro una casa, avrà tutto il mio supporto nel vedere l’oggi e il domani della casa che sta conoscendo. Chi deve comprare ha il diritto e il dovere di unire passione e razionalità per fare la scelta giusta.
L’idea di futuro
Anche se venditore e acquirente hanno obiettivi diversi, hanno in comune un aspetto prezioso, che è quello di avere un’idea di futuro e di costruirla tramite l’investimento sui rispettivi patrimoni. Ognuno continuerà a percorrere la sua strada, ma credo sia importante riconoscere in entrambi il desiderio del cambiamento e gli sforzi per renderlo tangibile. La prima componente che io metto in campo nel mio ruolo è quella del rispetto: venditore e acquirente stanno compiendo scelte delicate e bisogna agire con i guanti. Il rispetto per me vuole dire anche, poi, mettere le persone nella condizione di valorizzare al meglio quanto possiedono e quanto possiederanno domani. Lo scambio casa-denaro è quello che appare in superficie, e non è casuale. Ma l’incontro sul terreno comune dell’idea che si ha del futuro può dare fertilità al terreno stesso proprio perché ognuna delle parti raccoglie e semina allo stesso tempo. Anche questo è un processo delicato e quindi anche qui bisogna agire con attenzione, sempre nel senso di dare attenzione, valutare ogni singolo aspetto, soppesare i rischi e le opportunità, mettere sulla bilancia i pro e i contro.
Coniugare sogno e concretezza
Legato ai precedenti, anche questo aspetto è assolutamente in comune tra le parti. Sia il venditore che l’acquirente hanno sogni da coltivare e questioni tecniche e razionali a cui badare. Quando la casa del venditore comincia a piacere al potenziale acquirente, inizia una sorta di turbinìo in cui la dimensione del desiderio e quella della concretezza accelerano il percorso. L’acquirente pensa di avere davanti la casa dei sogni, il venditore ritiene che si è vicini al traguardo. Come già scritto nei precedenti post riguardo all’acquirente, credo che i moti del cuore siano da ascoltare perché ci guidano laddove è bene osare o laddove è bene lasciar perdere e ricominciare. Idem per il venditore, a questo punto. La concretezza serve, è altrettanto utile, aiuta a fare del sogno un’immagine sempre più definita, nitida. Nel difficile lavoro di sintesi tra sogno e concretezza, io accompagno le persone coinvolte, aiutandole a considerarli entrambi necessari. L’aspetto emotivo aiuta a identificare la meta, l’aspetto tecnico aiuta a valorizzarla (darle il giusto valore) e a raggiungerla. Sono i nostri piedi, le nostre mani, dobbiamo usarli entrambi. Non usarli o usarli solo in parte mortifica il sogno e allontana la concretezza. Le energie, le risorse e i patrimoni messi in campo meritano invece una mobilitazione completa. Senza dimenticare, poi, che la casa da vendere e il denaro per comprarla sono strumenti per un fine: continuare a mettere se stessi al centro della propria esistenza.
I post precedenti sono i seguenti:
Compravendita: 1) Quando matura la decisione di vendere
Compravendita: 2) “Quanto vale casa mia?”
Compravendita: 3) Dare attenzione a ciò che si desidera
Per condividere e dialogare su questo tema, ti invito a commentare quanto ho scritto qui. Grazie!
_________________________________________
Lascia un commento