E’ stato presentato ieri il 9° Rapporto Enea, dal quale emergono interessanti dati sugli investimenti attuati sull’efficienza energetica in Italia.
L’Enea ha presentato ieri il 9° Rapporto annuale sull’efficienza energetica e l’11° Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti.
Emergono da entrambe le pubblicazioni dati di rilievo, guardando l’impatto degli investimenti attuati da famiglie e aziende, non solo sul piano strettamente ambientale o energetico.
Come affermato dal Presidente dell’Enea, Federico Testa, i risultati presentati ieri “evidenziano che l’efficienza energetica è una leva efficace per risparmiare energia, ridurre le bollette, contrastare le emissioni inquinanti, ma anche per la crescita e l’occupazione”.
Il bilancio di 13 anni di ecobonus dice che sono stati investiti oltre 42 miliardi di euro per interventi di riqualificazione energetica. Di questi, ben 3,5 miliardi solo nel 2019, per un risparmio complessivo di circa 17.700GWh/anno, di cui poco più di 1.250 GWh/anno nel 2019.
Grazie all’ecobonus e ad altre tipologie di incentivo, nel 2019 i risparmi sulla bolletta energetica nazionale hanno raggiunto quota 250 milioni di euro, con una riduzione delle emissioni di CO2 pari ad oltre 2,9 milioni di tonnellate.
Dai dati sull’ecobonus 2019, emerge che le famiglie italiane hanno effettuato oltre 395mila interventi di efficienza energetica, in prevalenza per:
- sostituire i serramenti (1,3 miliardi di euro di spesa),
- installare caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale (circa 1 miliardo),
- coibentare solai e pareti (oltre 650 milioni),
- la riqualificazione globale degli immobili (231 milioni),
- le schermature solari (133 milioni).
Sempre nel 2019, con il bonus casa (con detrazione al 50%) sono stati effettuati circa 600mila interventi, per un risparmio complessivo di oltre 840 GWh/anno.
Questi interventi assumono maggior peso tenendo conto del fatto che in Europa il patrimonio edilizio è responsabile di circa il 40% dei consumi complessivi di energia e del 36% delle emissioni di gas serra.
Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica negli ultimi anni sono stati compiuti importanti progressi.
Gli edifici di nuova costruzione tendono a consumare circa la metà di energia rispetto agli immobili realizzati alla fine degli anni ’90. Ad ogni modo, secondo le proiezioni al 2050, il 75% degli edifici sarà ancora scarsamente efficiente. Affinché l’Unione Europea raggiunga gli obiettivi di neutralità delle emissioni di carbonio, efficienza energetica e fonti rinnovabili, il tasso di rinnovo annuale del patrimonio edilizio dovrà raddoppiare rispetto all’attuale forbice compresa tra lo 0,4 e l’1,2% nei diversi Stati membri.
Segnala inoltre l’Enea che questo cambiamento di paradigma si incrocia con le dinamiche abitative seguite alla crisi del Covid-19, che implicano una vera e propria riprogettazione degli spazi abitativi e dei luoghi di lavoro, all’insegna di efficienza energetica, sostenibilità ambientale, salute e benessere.
Il 9° Rapporto e quello dedicato alle detrazioni evidenziano risultati molto positivi nel 2019 anche per altre tipologie di incentivo:
- il conto termico, destinato principalmente a interventi per l’efficienza e le rinnovabili nella Pubblica Amministrazione, ha registrato un balzo in avanti del 68% rispetto al periodo 2013-2018, con 114 mila richieste, un incremento del 29% rispetto al 2018 delle incentivazioni ottenute, per un totale di 433 milioni di euro;
- i certificati bianchi, per incentivare l’efficienza nelle imprese, hanno consentito un risparmio di oltre 3,1 Mtep/anno a partire dal 2011.
L’obiettivo di risparmio energetico, indicato dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica e dalla Strategia Energetica Nazionale, al 2019 è stato raggiunto al 77,2%.
Osservando gli ambiti settoriali:
- il residenziale ha già superato il target indicato;
- l’industria è ben oltre la metà del percorso (61,9%);
- i trasporti hanno superato la metà dell’obiettivo (50,4%);
- il terziario, PA compresa, è a meno di un terzo dal target (29,4%).
Tra gli strumenti che hanno consentito il raggiungimento di questi risultati, ci sono anche le diagnosi energetiche, fondamentali per ottimizzare gli interventi di efficienza energetica nelle imprese. A dicembre 2019 sono state presentate circa 11.200 diagnosi e, afferma l’Enea, con la realizzazione degli interventi individuati, si otterrebbe un risparmio totale di 3,7 Mtep/anno, suddivisi soprattutto nella riduzione di consumi elettrici (29%), termici (7%) e di carburante (30%).
Interessante anche il riferimento al tema della povertà energetica, di cui ho già parlato qui sul mio blog.
Per stimare il fenomeno della povertà energetica in Italia, Enea ha infatti adottato uno strumento ispirato alla misura LIHC (Low Income – High Costs), utilizzata dal Governo britannico, che ha consentito di evidenziare lo stretto rapporto tra povertà energetica e situazione economica delle famiglie.
Pertanto, per Enea anche le politiche per l’efficienza energetica possono rappresentare una risposta concreta al problema, soprattutto per l’efficientamento energetico degli immobili, strumento fondamentale per il contrasto a lungo termine del fenomeno e leva strategica, con forti ricadute sociali, economiche, ambientali e occupazionali.
Il quadro offerto da Enea con il 9° Rapporto sull’efficienza energetica e con l’11° Rapporto sulle detrazioni fiscali fornisce uno scenario positivo, in evoluzione e comunque denso di potenzialità per progettare in maniera ancora migliore il futuro sostenibile.
Come ho più volte scritto qui sul mio blog, l’efficienza energetica è, tra l’altro, un forte traino per la ri-valorizzazione immobiliare, per cui gli interventi attuati nelle case non offrono solo vantaggi sulle bollette e per l’ambiente, ma consentono agli immobili di acquisire un nuovo e migliore valore di mercato.
Su questo specifico aspetto, ti segnalo i miei post relativi a:
- gli immobili efficienti spingono il mercato;
- la crescita degli immobili efficienti in Italia;
- la riduzione del rischio creditizio per le case efficienti.
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