L’Agenzia delle Entrate ha fornito indicazioni sul calcolo della plusvalenza da superbonus per la cessione di una casa in parte ereditata.
La cessione di un immobile riqualificato da non più di dieci anni con il superbonus prevede l’applicazione della plusvalenza.
In un caso sottoposto all’Agenzia delle Entrate, viene chiesto come calcolare la plusvalenza per una casa da vendere – oggetto di riqualificazione con il superbonus – che era stata acquisita al 50% per compravendita e al 50% perché ereditata.
L’Ente fiscale, in base alla norma sulla plusvalenza da superbonus entrata in vigore con la Legge di Bilancio 2024, ha risposto che, ai fini dell’imponibilità, bisogna distinguere tra la parte ereditata, che è esclusa dal calcolo, e quella acquisita per compravendita, che è inclusa.
Pertanto, va soggetto a tassazione il 50% della plusvalenza, da calcolare per la metà dell’immobile acquistato a suo tempo.
Difatti, gli immobili pervenuti per successione, così come quelli adibiti ad abitazione principale, sono esclusi dall’imponibilità della plusvalenza in caso di vendita post-superbonus.
Nel rispondere al contribuente, l’Agenzia delle Entrate ha inoltre confermato che la plusvalenza si applica “anche se gli interventi ammessi al Superbonus terminati da non più di dieci anni, sono stati realizzati solo sulle parti comuni dell’edificio condominiale”.
Nel caso in questione relativo alla casa per metà ereditata viene quindi offerta l’occasione per verificare l’applicazione della norma sulla plusvalenza post-superbonus che, tra l’altro, attiene ad un arco di tempo complessivo di dieci anni dalla fine dei lavori.
Se vuoi approfondire, puoi trovare una descrizione complessiva della plusvalenza da superbonus nel mio post dedicato.
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