Nel rapporto Banca d’Italia-Istat, pubblicato pochi giorni fa, emerge il ritorno alla crescita del valore delle case delle famiglie italiane.
Nel consueto rapporto sulla ricchezza dei settori istituzionali italiani la Banca d’Italia e l’Istat analizzano anche la situazione relativa alle famiglie.
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Nel rapporto sono indicate le famiglie e questo settore, in base alla spiegazione di Banca d’Italia e Istat, comprende le famiglie consumatrici (individui o gruppi di individui nella loro qualità di consumatori) e le famiglie produttrici (imprese individuali, società semplici e di fatto, produttrici di beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita, che impiegano fino a 5 addetti; unità produttrici di servizi ausiliari dell’intermediazione finanziaria senza addetti dipendenti). In generale, è allocata alle famiglie produttrici qualsiasi attività che le famiglie svolgono per il mercato, quindi anche l’attività di locazione di immobili, residenziali e non residenziali, di proprietà dei singoli individui. Nella pubblicazione le famiglie includono anche le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.
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Alla fine del 2021 il valore della ricchezza netta delle famiglie è stato pari a 10.422 miliardi di euro. Questo dato evidenzia una crescita del 3% in termini nominali, ma in leggera riduzione rispetto al reddito lordo disponibile (da 8,71 a 8,66).
Va tenuto conto che il valore di ricchezza netta di 10.422 miliardi è al netto delle passività finanziarie (ad es. i prestiti a breve e lungo termine), ad ogni modo questo dato equivale ad una media di 176mila euro pro capite.
Per quanto riguarda la ricchezza delle famiglie italiane data dalle abitazioni, emergono due dati in controtendenza.
Viene infatti riscontrato un leggero aumento del valore delle case, che segna un +23 miliardi di euro, per un totale di 5.184 miliardi. Il rapporto segnala che questa crescita è stata ottenuta per la prima volta dal 2012.
Allo stesso tempo, la componente abitativa sul totale della ricchezza lorda scende al 45,4%, mentre nel 2020 lo stesso parametro segnava 46,6%.
Per gli immobili non residenziali delle famiglie, il valore è diminuito dell’1,5%, confermando una tendenza in atto dal 2021.
Osservando il complesso delle attività delle famiglie in un confronto tra il 2005 e il 2021, dal punto di vista immobiliare il peso delle abitazioni, oggi rendicontato al 45,4%, partiva nel 2005 dal 46,1%. Per gli immobili non residenziali, la diminuzione è maggiore, vale a dire dal 6,7% al 5,6%.
Quello che è maggiormente cresciuto, dal 2005 allo scorso anno, è il peso di biglietti e depositi (biglietti e monete, depositi trasferibili, altri depositi) che dal 10,2% è salito al 14,2%.
Al di là delle variazioni sopra descritte, le abitazioni rimangono la principale fonte di ricchezza per le famiglie italiane ed è interessante che, sebbene sia leggermente diminuito il peso rispetto alle altre fonti, il valore complessivo sia aumentato in un anno di 23 miliardi di euro, a fronte di un’incidenza che rimane sopra il 45% del totale.
Se già l’anno scorso, commentando il precedente rapporto, parlavo di una conferma della casa come motore principale di investimento, oggi va considerato che, se da un lato abbiamo quasi lasciato alle nostre spalle l’emergenza pandemica, da diversi mesi fronteggiamo diversi fattori di criticità: la guerra e le varie conseguenze sul piano economico e finanziario, il caro bollette e l’inflazione su livelli altissimi.
Le abitazioni possono quindi tranquillamente proseguire ad essere ritenute un’ottima fonte di investimento, anche perché dotate di una sostanziale stabilità nel corso degli anni, nonostante le emergenze man mano affrontate.
Ciò non toglie che una costante attenzione vada rivolta da parte delle famiglie alle abitazioni, soprattutto per ciò che riguarda la capacità di ottenere da esse un’efficace fonte di reddito, valorizzandole al massimo possibile nelle compravendite, nelle locazioni, così come nella riqualificazione sul piano energetico e anti-sismico.
Per quanto riguarda il mercato immobiliare, che in questi ultimi mesi vede al contempo una ripresa importante delle compravendite e un aumento dei tassi sui mutui, al fine di aggiornarti costantemente, puoi consultare i miei post nella categoria dedicata.
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