Agenzia delle Entrate e ABI hanno pubblicato il Rapporto Immobiliare relativo al settore residenziale nel 2015.
Il documento annuale, pubblicato lo scorso 12 maggio, evidenzia i dati e i fattori della crescita emersi nel 2015.
Agenzia delle Entrate e ABI (Associazione Bancaria Italiana) rilevano che, dopo la lunga discesa avviata nel 2007, le compravendite nel 2015 costituiscono il secondo anno consecutivo di risalita, con circa 449.000 transazioni normalizzate, pari ad un aumento del 6,5% rispetto a quelle del 2014 (421.000), primo anno di risalita dopo il punto più basso del 2013. Tra l’altro, nel Rapporto si rileva come il dato del 2014 fosse influenzato dall’entrata in vigore del nuovo regime delle imposte di registro, pertanto la crescita del 2015 è da considerarsi piena, non usufruendo di stimoli esterni.
Sono quattro i fattori causali di questa crescita:
- l’abitazione è un bene d’uso comune, la cui necessità d’acquisto non può essere rinviata oltre certi limiti;
- la congiuntura economica complessiva offre segnali, seppure non esaltanti, di ripresa, e questi segnali si riflettono sugli indicatori di fiducia delle famiglie;
- la diminuzione ulteriore dei tassi di interesse e l’incremento del credito bancario;
- la flessione dei prezzi, anche se in calo nel 2015, come forma di dissuasione dal rinvio dell’acquisto.
In questa senso, l’ABI, nel Rapporto, rileva l’aumento dell’affordability, vale a dire l’indice che misura la capacità di accesso delle famiglie all’acquisto della casa. Il valore di marzo 2016 è infatti pari all’11,9%, in crescita rispetto al valore di 11,3% di fine 2015, che già costituiva il nuovo massimo storico rispetto al precedente record della prima metà del 2004.
Entrate e ABI osservano quindi che, ad ora, non sembrano esserci motivi per variazioni di questa tendenza positiva. L’incognita ancora attuale permane quella della riduzione della disponibilità di risparmio accumulato dalle famiglie. Per l’acquisto dell’abitazione, rimane quindi rilevante il sostegno del credito.
Nel 2015 è in aumento il ricorso al mutuo, difatti le compravendite effettuate da persone fisiche con il sostegno del credito ammontano al 45,5% del totale, guadagnando quasi cinque punti percentuali rispetto al 2014. Coerentemente con questo dato, il capitale erogato complessivamente sale dai 19,3 miliardi di euro del 2014 ai 23 nel 2015. La quantificazione del capitale medio erogato per abitazione è invece in contrasto con i dati complessivi, in quanto si rimane su una media di 119mila euro.
Come evidenziato sopra, il tasso di interesse rilevato lo scorso anno è pari al 2,75%, in calo infatti dello 0,65%. E’ pari a 22,5 anni la durata media dei mutui, mentre la rata mensile rilevata statisticamente – per effetto combinato della diminuzione dei tassi e dei capitali unitari erogati – è scesa a 592 euro, dai 631 del 2014.
Quest’anno, per la prima volta, il Rapporto Immobiliare presenta un’analisi sulle locazioni abitative. Le abitazioni locate nel 2015 sono state pari a quasi il 6% di quelle potenzialmente disponibili, per un volume di 4,6 miliardi di euro di canone complessivo. La superficie media delle case locate è stata pari a 92 mq., per un canone annuo medio pari a poco più di € 60/mq. (in calo del 2,3% in confronto con il 2014). I contratti maggiormente adottati sono stati quelli ordinari di lungo periodo (60%), seguiti dagli agevolati a canone concordato (20%) e gli ordinari transitori (18%), infine quelli per studenti sono stati pari a circa il 2%. La media annua del canone è più elevata nei contratti agevolati per studenti (€ 70,7/mq.), mentre la più bassa è quella degli ordinari di lungo periodo (€ 58,7/mq.).
Per tutte le altre rilevazioni effettuate sul mercato immobiliare, puoi consultare i miei post nella categoria dedicata.
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