E’ stata approvata ieri dal Parlamento europeo la Direttiva sulle case green, che arriva quindi a pochi passi dal diventare legge.
L’approvazione del Parlamento europeo
Con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astensioni il Parlamento europeo, nella seduta di ieri, ha approvato definitivamente la Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) che ridisegna le regole in ambito edilizio per la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra.
A questo punto, manca solo l’approvazione formale dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea, che avverrà nel Consiglio dei ministri.
A seguire, ogni Paese membro dovrà adottare la Direttiva, proponendo alla UE il proprio piano per raggiungere gli obiettivi indicati da questa nuova normativa europea.
Gli obiettivi della Direttiva
L’obiettivo generale della Direttiva sulle case green approvata dal Parlamento europeo è di ridurre progressivamente consumi energetici ed emissioni di gas serra nel settore edilizio entro il 2030 ed arrivare alla neutralità climatica nel 2050.
Gli obiettivi specifici sono i seguenti:
- tutti i nuovi edifici dovranno essere ad emissioni zero dal 2030 (quelli delle amministrazioni pubbliche dovranno esserlo dal 2028);
- per gli edifici residenziali, i singoli Paesi dovranno adottare misure per ridurre l’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035;
- gli Stati membri dovranno inoltre riqualificare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni energetiche entro il 2030 ed il 26% entro il 2033;
- verificata la fattibilità tecnica ed economica, i Paesi membri dovranno installare impianti solari negli edifici pubblici e in quelli non residenziali ed in tutti gli edifici residenziali entro il 2030;
- i singoli Stati dovranno proporre misure per eliminare i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffrescamento entro il 2040;
- dal 2025 saranno vietate le sovvenzioni per le caldaie autonome a combustibili fossili;
- saranno ancora possibili incentivi per i sistemi di riscaldamento che usano quantità significative di energia rinnovabile, come, ad esempio, nella combinazione tra la caldaia e un impianto solare termico o una pompa di calore;
- sono esentati dal rispetto della Direttiva gli edifici agricoli e storici; i Paesi membri potranno ampliare l’esenzione agli edifici di particolare valore architettonico o storico, edifici temporanei, chiese e luoghi di culto.
Con l’approvazione del Parlamento europeo, la Direttiva EPBD quindi si avvia gradualmente alle misure da attuare nei singoli Paesi.
Se vuoi conoscere il percorso della Direttiva sulle case green avvenuto finora, puoi leggere i miei post dedicati.
Per approfondire questa tematica nell’ottica del mercato immobiliare, ti invito a leggere il mio post riguardante il rapporto tra classi energetiche e prezzi delle case.
______________________________________________________
Lascia un commento