L’Agenzia delle Entrate certifica come il 2017 sia stato il secondo anno consecutivo di crescita per il mercato immobiliare non residenziale.
In parallelo con il settore abitativo, anche il mercato immobiliare non residenziale denota importanti sintomi di crescita, in continuità con quanto già avvenuto nel 2016.
E’ stato presentato ieri il Rapporto sul mercato immobiliare non residenziale, curato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con Assilea.
Per conoscere meglio i risultati ottenuti da negozi, uffici, capannoni e contratti di leasing, ti offro una sintesi di quanto evidenziato dal Rapporto.
Negozi
Il mercato dei negozi è vero che dimezza la crescita rispetto al 2016, ma nel 2017 segna comunque un +6,9%, per più di 28mila unità scambiate.
Tutte le macro aree territoriali del nostro Paese hanno il segno più, a partire dal Centro che supera il 9%, fino alle Isole con +3,2%.
Tra le metropoli, i migliori risultati sono stati conseguiti da Torino (al top con +22,2%), Napoli e Milano. Il 2017 ha significato invece tendenza negativa per Catania, Bologna e Bari.
Le quotazioni medie nazionali proseguono la linea di ribasso, con € 1.566/mq., -2,1% in confronto con il 2016, con le regioni Marche e Lazio a segnare i ribassi più marcati.
Uffici
Le transazioni relative agli uffici sono state nel 2017 più di 10mila, per una crescita del 6,5%.
Tutte le aree nazionali sono in area positiva, a partire dal Centro che costituisce il top con +15,1%, mentre il Nord Ovest con +2,8% segna l’aumento più moderato.
Milano, Genova e Firenze sono le metropoli caratterizzate da maggior dinamismo rispetto allo stock, mentre i maggiori incrementi di compravendite si sono verificati a Torino (+35,5%), Bari, Genova e Napoli. A Verona invece è stato osservato un forte calo, pari a quasi un terzo degli scambi.
La quotazione media, in calo ulteriore rispetto al 2016, è stata di € 1.380/mq., con gli estremi registrati a Genova (oltre 2mila €/mq.) e in Calabria (€ 874/mq.). Tra le grandi città, il calo principale delle quotazioni si è verificato a Torino e Roma, entrambe oltre il -5%.
Il settore produttivo
Anche il settore produttivo, con capannoni e industrie, nel 2017 è in territorio positivo, con +7,6%, per più di 12mila compravendite.
Al Nord le transazioni sono state ben due terzi del totale, con in pole position il Veneto (+27,5%). Al Sud, con un valore analogo, la Sicilia è tra le poche regioni con segno più.
La quotazione media a livello nazionale è stata di quasi 500 euro al metro quadro, in calo a confronto con l’anno precedente.
Il valore di scambio stimato
Nell’anno preso in considerazione, la stima del valore di scambio dei tre ambiti è di 15,7 miliardi euro complessivi, in aumento rispetto al 2016 con un +3,4%. E’ un sintomo di ulteriore crescita che si denota dal 2014, nonostante la perdurante lontananza dal dato del 2008, in cui vennero stimati quasi 26 miliardi di euro.
Nell’ordine, gli ambiti hanno assunto i rispettivi valori di stima:
- 6,8 miliardi il settore produttivo;
- 5,9 miliardi i negozi;
- 3 miliardi gli uffici.
I contratti di leasing
Il Rapporto vede l’apporto di Assilea, l’Associazione Italiana Leasing, per un’analisi su questa modalità contrattuale.
Il leasing immobiliare non residenziale nel 2017 ha segnato un lieve calo, ma il segmento “da costruire” ha evidenziato una netta ripresa, con +6,1%.
Nel “costruito” si sono rilevati segnali positivi nella fascia di valore 0,5-2,5 milioni di euro, non altrettanto nella fascia superiore.
Gli immobili industriali costituiscono quasi il 59% dei contratti di leasing, con un taglio medio di oltre 1,8 milioni di euro, dopo di che ci sono gli immobili commerciali, con quasi il 24%. Il leasing nelle compravendite si avvicina al 16%.
Il Rapporto analizza un nuovo aspetto, vale a dire la gestione del patrimonio degli immobili rivenienti, quelli cioè che provengono da contratti di leasing risolti. La vendita diretta costituisce quasi il 64% della ricollocazione, con la cessione a fondi immobiliari in crescita (19,5%), mentre il 13,5% va verso un nuovo contratto di leasing.
L’andamento del mercato immobiliare non residenziale, pur con le dovute differenziazioni, somiglia per alcuni versi a quello residenziale.
In generale, si tratta di transazioni che aumentano quantitativamente ormai da molti mesi, se non anni, ma le quotazioni degli immobili non seguono lo stesso andamento, dato che prosegue il loro ribasso.
Come per l’abitativo, bisogna quindi osservare con attenzione come le dinamiche delle compravendite, già positive di per sé, potranno man mano essere accompagnate da una migliore valorizzazione degli stock disponibili.
Come sempre, continuerò a monitorare gli andamenti del mercato immobiliare non residenziale, intanto, per approfondire, ti segnalo il post che ho pubblicato nel maggio dello scorso anno, relativo al Rapporto sul 2016.
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