Nel primo trimestre 2025 le transazioni residenziali accelerano la tendenza alla crescita avviata a metà dell’anno scorso.
Ieri l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i dati sul primo trimestre 2025.
Le transazioni abitative nel primo trimestre 2025
Con 172.048 abitazioni compravendute il primo trimestre 2025 vede una crescita tendenziale dell’11,2%, grazie ad un aumento di circa 17mila transazioni rispetto allo stesso periodo del 2024.
Viene quindi confermata, ed accelerata, la crescita del mercato residenziale, avviata nel secondo trimestre 2024, dopo la fase critica dovuta soprattutto al rialzo dei tassi di interesse sui mutui.
Le aree del Paese con una crescita maggiore del dato nazionale sono quelle del Nord e il Centro, mentre Sud e Isole superano il +6%. Il dato registrato in capoluoghi e non rimane intorno alla media complessiva.
Crescono gli acquisti effettuati da persone fisiche con l’agevolazione prima casa, che si avvicinano al 73%, poco più di un punto percentuale rispetto al trimestre precedente.
Anche le persone fisiche che si sono avvalse del mutuo ipotecario sono in aumento, dal 41,6% dell’ultimo trimestre 2024 al 45,8% del primo trimestre 2025. Difatti, il tasso medio di interesse riscontrato nel periodo in esame è sceso a 3,22%, mentre era a 3,98% nel primo trimestre 2024.
Le compravendite di abitazioni nuove tornano sotto le diecimila e costituiscono poco meno del 6% del totale. Le transazioni di case esistenti (162mila) segnano un incremento tendenziale dell’11,6%.
I dati relativi alle grandi città vedono un aumento complessivo del 9,0%, con la sola Firenze in territorio negativo (-6,2%).
Genova, Torino e Roma superano il +10%, Milano raggiunge un +7,1%.
La Capitale detiene il record per gli acquisti assistiti da mutuo (58,7), per il numero complessivo di compravendite (8.528) e per le agevolazioni prima casa (85,1%).
Per le transazioni di case di nuova costruzione, invece, è Milano la metropoli con il dato maggiore: 9,5%.
Il Rapporto dell’Agenzia delle Entrate segnala che nel primo trimestre 2025 sono state più di 257mila le abitazioni locate, +1% rispetto allo stesso periodo del 2024, di cui 164mila locazioni nei comuni ad alta tensione abitativa.
Il canone annuo complessivo ammonta a quasi 1,9 miliardi di euro, per una crescita tendenziale del 5%.
Analizzando i segmenti di mercato, si nota che sono in diminuzione i contratti di locazione di lungo periodo (oltre il 2% in meno), mentre crescono tutte le altre tipologie, in particolare quella agevolata per gli studenti, sia per le case locate per intero (+9,4%) che per quelle in porzione (+11%).
Il settore non residenziale
Gli immobili non residenziali nei primi tre mesi del 2025 segnano un +5,4% di compravendite, per più di 57mila unità.
Il terziario-commerciale va oltre il dato complessivo e raggiunge un +6,7%, con solo gli uffici in territorio negativo (-5,9%), mentre negozi e depositi commerciali e autorimesse vanno oltre il +8%.
Gli immobili produttivi registrano un calo dello 0,7%, mentre nel settore agricolo c’è un lieve rialzo dello 0,6%.
Nella Capitale i tre ambiti del non residenziale portano scenari diversi: le compravendite di uffici sono in diminuzione del 40%, pur rimanendo la seconda grande città, dopo Milano, per numero di transazioni (140), i negozi segnano +6,6%, con 575 transazioni, e gli scambi di capannoni (91) fanno ottenere una variazione estremamente positiva rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a +67,1%.
I terreni
C’è una flessione tendenziale del 2,3% per i terreni. Nel primo trimestre 2025 sono stati compravenduti 35mila ettari, 800 in meno rispetto allo stesso periodo del 2024.
Le aree del Paese con il segno negativo sono Centro, Sud e Isole, al contrario di Nord Ovest e Nord Est che realizzano incrementi complessivi del 15%.
In particolare, i terreni edificabili registrano un calo del 12,3%, per poco più di mille ettari transati. Per questo ambito, solo le Isole mantengono una crescita, pari al 6,4%.
In prospettiva
I primi mesi del 2025 vedono un prosieguo della tendenza di crescita, per le case e per il non residenziale, in linea con quanto avvenuto dalla metà dello scorso anno, quando il mercato ha cominciato a risollevarsi dalla questione dei mutui, colpiti dal rialzo dei tassi di interesse per fronteggiare l’elevata inflazione.
La politica ribassista della Banca Centrale Europea è infatti cominciata a giugno 2024 e, proprio pochi giorni fa, abbiamo riscontrato l’ottavo taglio dei tassi.
Tra l’altro, tra alcuni giorni uscirà il rapporto dell’Istat sui prezzi delle abitazioni nel primo periodo del 2025 e, come sempre, sarà mia cura pubblicarne il relativo post nella categoria dedicata.
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