L’Istat ha pubblicato ieri il report riguardante i prezzi delle abitazioni nel III trimestre 2016.
La rilevazione compiuta dall’Istat sui prezzi delle abitazioni nel III trimestre 2016 denota segnali, seppur lievi, di ripresa.
L’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB), che sono state acquistate dalle famiglie per viverci o come investimento, segna un +0,1%, in confronto con il precedente trimestre, mentre è di -0,9% in rapporto allo stesso periodo del 2015.
Sempre a confronto con il II trimestre 2016, sono le abitazioni esistenti, rispetto a quelle nuove, ad apportare positività ai dati: si riduce infatti il loro calo dei prezzi, da 0,7% a 0,6%, mentre le nuove calano in maniera significativa, da 1,1% a 2,1%.
L’Istituto di Statistica denota, giustamente, come questi dati siano contestuali ai decisi segnali di ripresa delle compravendite, nello stesso periodo luglio-settembre 2016.
Se nella prossima rilevazione inerente il quarto trimestre 2016 non venissero riscontrate variazioni dei prezzi, l’indice IPAB 2016 rimarrebbe pari a -o,7%.
La comparazione tra il trimestre considerato da questo report Istat e la media del 2010 fa rilevare una variazione dei prezzi di -14,5% (composto dal -2,6% per le nuove e -19,4% per le esistenti). Questo dato, in particolare, sembra far rilevare come il calo dei prezzi delle nuove abitazioni abbia in qualche modo evidenziato i suoi effetti più di recente, mentre ora pare che le abitazioni esistenti stiano cominciando a dare perlomeno segni di maggior stabilità.
Questi dati, come quelli relativi alle compravendite e all’erogazione dei mutui, pongono come sempre interessanti stimoli e suscitano domande su come evolverà il mercato nell’anno appena iniziato.
Come sempre, io non mi azzardo a fare previsioni, che non so e non voglio fare. Credo sia di maggior interesse continuare a seguire l’evoluzione delle dinamiche reali, osservando i dati dell’Istat e dell’Agenzia delle Entrate. Proprio la dinamica dei prezzi, come descritto sopra, è un elemento di osservazione interessante e direi che questa tendenza di moderazione del calo, se confermata nei prossimi trimestri, accompagnerebbe in maniera significativa l’accresciuto volume delle compravendite. Inoltre, sono da osservare anche altri fenomeni connessi, quali la deflazione, che nel 2016 è stata purtroppo rilevante, e il settore del credito, che quest’anno ha evidenziato una crescita nell’erogazione di mutui e surroghe.
Come ulteriori elementi di raffronto, segnalo i miei post dedicati alle rilevazioni:
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