Per il mese di maggio 2018 la rilevazione ABI segnala che il tasso sui nuovi mutui è ancora in discesa, toccando un nuovo minimo storico.
L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha pubblicato ieri il report sui prestiti alla clientela bancaria, relativo allo scorso mese di maggio.
I prestiti
Al 31 maggio 2018, l’ABI segnala che i prestiti a famiglie e imprese risultano in crescita su base annua con +2,3%, a testimoniare il prosieguo della dinamica positiva, in corso da oltre due anni.
Anche i mutui confermano lo stato di ottima salute, dato che quelli in essere delle famiglie, in base agli ultimi dati ufficiali di aprile 2018, registrano un +2,6%, rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
I tassi
I tassi di interesse sui prestiti alla clientela raggiungono a maggio 2018 i minimi storici, infatti il tasso medio sul totale è pari a 2,64% (2,65% nel mese precedente, 6,18% prima dell’insorgere della crisi, a fine 2007).
Il dato inerente il tasso medio sui nuovi mutui per l’acquisto delle abitazioni evidenzia il raggiungimento del nuovo minimo storico: 1,83%. E’ un valore quindi ancora in discesa: erano all’1,84% in aprile 2018, ben 5,72% alla fine del 2007.
Come rilevato nei precedenti report, si conferma che circa due terzi dei nuovi mutui sono a tasso fisso.
Anche il tasso medio sui nuovi finanziamenti alle imprese si tiene particolarmente basso, a 1,50%, mentre era a 1,47% il mese precedente, a 1,42% il minimo storico a gennaio 2018, a 5,48% il valore di fine 2007.
La qualità del credito
Il report ABI evidenzia anche un interessante dato sulle sofferenze nette (cioè depurate di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) che, ad aprile 2018, si sono fermate a 51 miliardi di euro.
Il calo è di 1,8 miliardi rispetto al mese precedente e di ben 35,9 miliardi in confronto con il dato del dicembre 2016 di 86,8 miliardi.
Da tener conto che il massimo livello venne raggiunto con gli 88,8 miliardi del novembre 2015, per cui gli ultimi dati parlano di una diminuzione rispetto ad allora pari ad oltre il 42,5%.
Anche per questo, il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali è sceso a 2,96% ad aprile 2018, considerando che a fine 2016 segnava 4,89%.
Il margine
Chiudo questa rassegna sui dati ABI segnalando che il margine (spread) fra tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie si situa ancora a livelli molto bassi, vale a dire 189 punti base a maggio 2018.
Il mese precedente lo spread era a 191 e rimane comunque sempre ben distante dai 335 punti base di fine 2007.
Restando sul tema mutui, ti segnalo il mio post sull’iniziativa rivolta in particolare ai giovani: il Fondo di garanzia per la prima casa.
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