Il Recovery Plan, approvato nei giorni scorsi dal Governo, contiene diverse proposte riguardanti la riqualificazione edilizia.
Il Recovery Plan italiano
Nell’ambito del Consiglio dei Ministri svoltosi il 12 gennaio scorso, il Governo ha approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Recovery Plan italiano.
Questo Piano contempla i progetti che l’Italia attuerà aderendo al programma Next Generation EU, l’iniziativa dell’Unione Europea per fronteggiare la crisi derivante dalla pandemia di Covid-19.
Il programma Next Generation EU – tra prestiti, sovvenzioni ed altre linee di finanziamento – consta complessivamente di 750 miliardi di euro.
Secondo quanto descritto nel Piano approvato dal Governo, tra i paesi europei, “l’Italia ne sarà il primo beneficiario, con circa 209 miliardi di prestiti e sussidi (a valori 2018)”. Inoltre, aggiungendo altri fondi nazionali ed europei, “le risorse complessive dedicate alle sei Missioni del PNRR nel periodo 2021-2026 raggiungono 311,9 miliardi” di euro.
Strategia e missioni
Il Recovery Plan italiano si basa su una strategia a tre assi:
- digitalizzazione e innovazione;
- transizione ecologica;
- inclusione sociale.
Nel Piano sono indicate, inoltre, tre priorità trasversali: Parità di genere, Giovani e Sud e riequilibrio territoriale.
L’articolazione del Recovery Plan italiano si snoda sulle seguenti sei Missioni:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
- Rivoluzione verde e transizione ecologica;
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- Istruzione e ricerca;
- Inclusione e coesione;
- Salute.
Le Missioni raggruppano 16 Componenti che, a loro volta, racchiudono 48 linee di intervento.
Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
Nell’ambito della seconda Missione, c’è la Componente dedicata alla “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” che “punta all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture. Priorità sarà data alle scuole, agli ospedali (vedi Missione 6) e alle case di edilizia popolare”.
Per questa Componente sono previsti 29,55 miliardi di euro, compresi nei 69,8 miliardi della Missione 2.
Gli obiettivi fissati per la riqualificazione edilizia sono i seguenti:
- Efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e privato, con contestuale messa in sicurezza e digitalizzazione delle strutture;
- Rilancio dell’edilizia in chiave di sostenibilità ambientale e performance antisismica.
Le linee progettuali indicate nel Recovery Plan sono anch’esse due:
- la realizzazione di un programma di efficientamento e messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, con particolare riferimento a scuole, edilizia residenziale pubblica, comuni e cittadelle giudiziarie;
- l’introduzione di un incentivo temporaneo per la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato, attraverso una detrazione fiscale pari al 110% dei costi sostenuti per gli interventi.
Edilizia pubblica
Le proposte per l’edilizia pubblica sono descritte nel Piano in questi cinque punti:
- efficientamento energetico e sicurezza sismica degli edifici scolastici;
- realizzazione di nuove scuole, con la sostituzione di parte del patrimonio scolastico vetusto;
- riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, con interventi di efficientamento energetico e di miglioramento sismico;
- riqualificazione, per utilizzi sociali, di edifici di proprietà comunale;
- realizzazione delle cittadelle giudiziarie, riqualificazione ecologica e digitale del patrimonio immobiliare della amministrazione della giustizia;
Edilizia privata
Per l’edilizia privata, il Recovery Plan si concentra sul superbonus.
Nel documento viene proposto un allungamento del tempo entro cui poter avvalersi dell’agevolazione del 110%: in pratica, si estende di sei mesi la scadenza che, proprio di recente, era stata già ritoccata nella Legge di Bilancio 2021. Per cui, nel Piano, si prevede di poter applicare la misura:
- per gli IACP fino al 30 giugno 2023 (più altri sei mesi nel caso di lavori effettuati almeno al 60%);
- per i condomini fino al 31 dicembre 2022, senza bisogno dello stato di avanzamento lavori al 60%.
L’obiettivo del Piano è di raggiungere l’ammontare di circa 3 milioni di metri quadri riqualificati all’anno, pari a circa l’1% della superficie complessiva degli edifici residenziali.
In prospettiva
Il Recovery Plan, prima di essere effettivamente attivo per il nostro Paese, dovrà seguire un iter di valutazione ed approvazione, sia a livello nazionale che europeo, in cui verranno coinvolte le parti politiche, parlamentari, oltre che, spero, le forze sociali ed economiche.
Serviranno, comunque, maggiori dettagli a livello della progettazione e dell’impatto dato dalle misure, per valutare al meglio come questo Piano, straordinario da molti punti di vista, potrà migliorare la vita economica e sociale.
Per quanto attiene alle misure sulla riqualificazione edilizia, mi sembra ci siano spunti interessanti, sia nel versante dell’edilizia pubblica che di quella privata. Il dettaglio progettuale, però, sarà utile conoscerlo presto, per capire concretamente che tipo di risultati ci potremo aspettare nell’arco degli anni.
L’estensione di un ulteriore semestre per il superbonus è un segnale di buona volontà, ma sembra che non siamo ancora arrivati alla mèta di quanto richiesto da molte imprese e categorie di settore, che da tempo auspicano a gran voce una tempistica più estesa per una misura sì interessante, ma che possiede alcune complessità.
Tra l’altro, proprio perché siamo reduci da un 2020 a dir poco problematico, l’avvio del superbonus – che risale ufficialmente al maggio scorso – è stato inevitabilmente lento. Gli interventi previsti per questa agevolazione hanno necessariamente bisogno di tempi congrui di analisi, progettazione ed esecuzione, nonché di vaglio ed approvazione per i condomini.
Sarà poi interessante capire come le misure sopra descritte si integreranno con il Renovation Wave, il piano dell’Unione Europea per la riqualificazione degli immobili, su cui puoi leggere il mio post dedicato.
Ad ogni modo, il Recovery Plan approvato pochi giorni fa è l’ulteriore passo di un cammino che potrà far ottenere all’Italia risorse che, se ben utilizzate, daranno un vero impulso di uscita dalla crisi attuale e di ricostruzione sociale ed economica.
Sarà mia cura, man mano che si presenteranno novità sostanziali, aggiornarti qui sul mio blog sulle misure rivolte alla riqualificazione edilizia.
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