L’Amministrazione Capitolina punta al riordino del sistema procedurale per le affrancazioni e trasformazioni nei Piani di zona.
La Giunta Capitolina ha approvato, l’8 agosto scorso, una nuova delibera inerente la questione delle affrancazioni e trasformazioni nei Piani di zona.
Il provvedimento
Questo provvedimento, che dovrà essere ratificato dall’Assemblea Capitolina, è conseguente alla delibera di indirizzo dell’aprile scorso, che venne approvata proprio per fornire una base a quanto deliberato l’altro ieri.
Le procedure per affrancazioni e trasformazioni nei Piani di zona – questione per cui da tempo sta crescendo il disagio di migliaia di famiglie romane – dovranno essere gestite dall’Amministrazione di Roma Capitale in un’ottica di coordinamento e snellimento del lavoro necessario alla gestione delle pratiche.
I principali punti di applicazione
Oltre all’auspicio che la questione generale benefici dell’attenzione del Governo, l’Assessore all’Urbanistica Luca Montuori e la Presidente della Commissione Urbanistica Donatella Iorio hanno affermato che questo nuovo provvedimento ha l’obiettivo di mettere ordine al sistema, la cui complessità è sotto gli occhi di tutti, a partire dai cittadini direttamente coinvolti.
Il sistema di calcolo degli importi che i cittadini dovranno sostenere sarà fruibile sul portale di Roma Capitale, dopo l’approvazione della delibera in Assemblea. Tale sistema di calcolo avrà, comunque, forma presuntiva.
Tra le detrazioni previste nel calcolo degli importi saranno compresi non solo i corrispettivi del costo delle aree, ma anche gli oneri di urbanizzazione, finora non contemplati.
Per le affrancazioni e trasformazioni è prevista, inoltre, una soglia minima da versare a titolo di corrispettivo, nel caso in cui quest’ultimo sia inferiore a tale soglia, anche per convenzioni stipulate da più di venti anni o scadute.
Le formule di calcolo indicate nel provvedimento saranno applicate alle domande per affrancazioni e trasformazioni, sia che queste siano pervenute precedentemente (purchè la convenzione integrativa non sia stata ancora stipulata) o successivamente alla delibera approvata.
Le risorse economiche derivanti dalle procedure per le affrancazioni e trasformazioni saranno vincolate al completamento delle opere di urbanizzazione nei Piani di zona non ultimati o carenti di fondi.
Prospettive
Come già espresso in precedenti post qui sul blog, il mio auspicio è che l’intero sistema dei quartieri romani in edilizia agevolata arrivi ad una regolamentazione ordinaria, che risponda pienamente ai diritti e doveri sanciti dalle normative.
Sono passati ormai quasi tre anni dalla Sentenza n. 18135 della Cassazione e nella Capitale migliaia di famiglie vivono ancora in una pesante incertezza, tra leggi, norme e procedure da applicare, per le quali non è stata ancora tracciata una linea di definitiva chiarezza.
Il sistema dei piani di zona romani costituisce una sorta di città nella città, che attende risposte concrete e chiare sul piano dell’applicazione delle normative, affinchè i cittadini possano esercitare appieno diritti e doveri.
E, di conseguenza, un intero settore edile ed immobiliare deve a mio avviso riconquistare una piena dignità dato che, in qualità di edilizia economica e popolare, comunque costituisce una importante fetta dell’intero mercato capitolino.
Come sempre, sarà mia cura seguire l’evoluzione del provvedimento di cui ho scritto sopra, pubblicando i relativi aggiornamenti su di esso e, più in generale, sul tema dei Piani di zona e delle relative affrancazioni e trasformazioni.
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