L’Agenzia delle Entrate ha comunicato alla Commissione Bilancio del Senato i dati sulle frodi realizzate con i bonus edilizi.
Il Decreto Sostegni-ter e il contrasto alle frodi
Il 10 febbraio scorso il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, l’Avvocato Ernesto Maria Ruffini, ha comunicato in una specifica audizione presso la V Commissione Bilancio del Senato dati e pareri in merito al Decreto Legge 4/2022, il cosiddetto Sostegni-ter (le “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico”).
La limitazione alle cessioni dei crediti
Nel Sostegni-ter, tra l’altro, è contenuta la misura che limita ad una sola volta la possibilità di cedere i crediti d’imposta, per contrastare le frodi sui bonus fiscali.
La misura si è resa necessaria, per il Governo, a causa dell’utilizzo in parte fraudolento delle cessioni dei crediti d’imposta.
Questa misura ha provocato, come noto, dubbi e proteste soprattutto nell’ambito della riqualificazione immobiliare, dato che il limite alla cessione dei crediti sta rischiando di ostacolare la nascita e lo sviluppo dei cantieri che, finora, stavano fiorendo numerosi in Italia, grazie all’impulso dei diversi bonus edilizi in vigore.
Bonus edilizi: le cessioni dei crediti e gli importi
L’Agenza delle Entrate, nell’audizione al Senato, ha riferito che, al 31 dicembre scorso, le cessioni di crediti e gli sconti in fattura comunicati al Fisco sono stati 4,8 milioni, per un ammontare complessivo pari a 38,4 miliardi di euro.
Gli importi più rilevanti sono stati quelli attribuibili al superbonus del 110% e al bonus facciate, entrambi con valori superiori ai 13 miliardi di euro. Con importi minori, seguono ecobonus, ristrutturazioni, sisma bonus e colonnine di ricarica.
L’attività di analisi e controllo svolta dalle Entrate ha permesso il riscontro di “gravi irregolarità connesse alla creazione, anche da parte di organizzazioni criminali ramificate su tutto il territorio nazionale, di crediti d’imposta inesistenti per importi di vari miliardi di euro che, dopo articolate concatenazioni di cessioni a società e persone fisiche interposte, sono stati in parte monetizzati presso istituti di credito o altri intermediari finanziari”.
Le frodi realizzate nei bonus edilizi
Questa attività di controllo ha quindi permesso di individuare un ammontare complessivo delle frodi pari a 4,4 miliardi di euro, di cui ben 2,3 miliardi sono oggetto di sequestri preventivi da parte dell’Autorità giudiziaria.
Per il Fisco, la limitazione della cessione dei crediti ad una sola volta è a primaria tutela degli acquirenti in buona fede, che così avranno un unico interlocutore nel passaggio del beneficio.
Per motivi tecnici, l’Agenzia delle Entrate ha anche disposto che il regime transitorio venisse prorogato al 17 febbraio 2022.
Sopra ho indicato gli importi principali riferiti dall’Agenzia delle Entrate in merito agli importi delle cessioni dei crediti nell’ambito dei bonus edilizi, così come l’ammontare complessivo delle frodi, ben superiore ai 4 miliardi di euro.
La stessa Agenzia, in allegato al testo dell’audizione, ha riportato anche i dati relativi ai bonus fiscali maggiormente utilizzati per la realizzazione delle frodi. Ne esce questo quadro:
- Bonus facciate: 46%;
- Ecobonus: 34%;
- Bonus locazioni/botteghe: 9%;
- Sisma bonus: 8%;
- Superbonus: 3%.
Questa è l’elaborazione grafica dei dati:

Bonus facciate ed ecobonus, insieme, costituiscono per l’80% il terreno di azione per le frodi, mentre il superbonus solo per il 3%.
Tradotto in importi conseguenti, ripartendo dai 4,4 miliardi di euro complessivamente frodati, ciò sta a significare che il solo bonus facciate è stato oggetto di frodi per poco più di 2 miliardi di euro, il superbonus per 130 milioni.
In prospettiva
In generale, si tratta comunque di cifre tristemente significative, considerando come i bonus edilizi siano stati negli anni concepiti, vale a dire per riqualificare il patrimonio immobiliare e non certo per frodare lo Stato (tutti noi).
Bene che intervengano dei correttivi e che le azioni di prevenzione e controllo siano rafforzate, ma mi auguro che la limitazione attualmente in vigore (quella dell’unico possibile passaggio dei crediti) possa lasciare spazio a soluzioni più fluide ed efficaci, per non far cadere il settore nella tendenza che troviamo espressa in qualche vecchio cartello appeso in qualche negozio, e cioè che “Per colpa di qualcuno non si fa più credito a nessuno”.
La riqualificazione del vetusto patrimonio immobiliare italiano, soprattutto sul piano energetico e della sicurezza anti sismica, ha ancora molta strada da compiere e i bonus edilizi, da diversi anni a questa parte, hanno costituito, pur nei loro limiti, un volano di ripresa e sviluppo.
Risale a poche settimane fa (dicembre 2021) la pubblicazione dello stralcio dell’ultimo rapporto Camera dei Deputati-Cresme sulla riqualificazione edilizia, sul quale ti invito a leggere il mio post dedicato, al fine di conoscere lo stato di questo ambito.
Esistono sicuramente aspetti da migliorare, ma, a mio avviso, risulta altrettanto chiaro come la sinergia Stato-cittadini-imprese costituisca una notevole occasione per procedere tutti dalla stessa parte.
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