L’11 aprile scorso il Governo ha tracciato il futuro dei bonus edilizi approvando il nuovo Documento di Economia e Finanza.
Nel Consiglio dei Ministri dell’11 aprile 2023 è stato approvato il Documento di Economia e Finanza (DEF).
Il Documento di Economia e Finanza
In esso sono contenute le linee di programmazione finanziaria che porteranno, in seguito all’analisi dell’Unione Europea e alla discussione in Parlamento, alla nuova Legge di Bilancio.
A seguire, i tre principali obiettivi programmatici della politica economica e di bilancio del Governo per il medio termine:
- la rinuncia graduale ad alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli scorsi tre anni e l’individuazione di nuovi interventi a sostegno dei soggetti più vulnerabili e per il rilancio dell’economia;
- la riduzione graduale, ma in misura sostenuta nel tempo, del deficit e del debito della pubblica amministrazione in rapporto al prodotto interno lordo (PIL). Il Governo conferma gli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già dichiarati a novembre nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB), ossia 4,5 per cento quest’anno, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0 percento nel 2025. L’obiettivo per il 2026 viene posto pari al 2,5 per cento;
- il sostegno alla ripresa dell’economia italiana, volto a conseguire tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei due decenni scorsi.
L’impatto dei bonus edilizi
Nella Sezione I del Documento di Economia e Finanza – denominata “Programma di Stabilità” – c’è un esplicito riferimento ai bonus edilizi, di cui viene riportata la storia recente e delineata la prospettiva.
Descrivendo l’impatto dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi, nel DEF si legge che c’è stato “un notevole peggioramento dell’indebitamento netto (deficit) del 2022, il quale si è attestato all’8,0 per cento del PIL anziché a un valore prossimo all’obiettivo programmatico del 5,6 per cento”, dovuto alla recente riclassificazione dell’Istat (dal criterio di cassa a quello di competenza).
Comunque, viene anche espresso che, per effetto delle modifiche legislative sul tema, “l’andamento del deficit della PA tenderà peraltro a migliorare nei prossimi anni”.
Citando esplicitamente il superbonus ed il bonus facciate, si dichiara che “il tiraggio di queste due misure è stato nettamente superiore alle stime originarie”.
In uno studio compreso nel Documento di Economia e Finanza, si afferma che, rispetto alle stime iniziali, il superbonus e il bonus facciate hanno impattato sulla finanza pubblica per quasi 44 miliardi di euro in più, a confronto con le stime iniziali (67,12 miliardi di euro per il superbonus e 19 per il bonus facciate).
Sebbene i bonus abbiano costituito un importante elemento di crescita per le costruzioni e le attività collegate, la Banca d’Italia ha ritenuto che “gli oneri della misura per il bilancio pubblico restano comunque ingenti”.
Per fronteggiare la loro onerosità, il Documento fa riferimento ai provvedimenti attuati dal Governo, tra cui quello che ha sostanzialmente bloccato la cessione dei crediti, sebbene, nella conversione in legge, siano state riaperte alcune possibilità.
Come cambieranno i bonus edilizi
Il rinnovo dei bonus edilizi riguarda, in particolare, i primi due obiettivi del Documento di Economia e Finanza sopra descritti, vale a dire il cambiamento della politica fiscale e la diminuzione del debito pubblico.
Difatti, guardando al futuro, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti afferma che “il Governo intende rivedere l’intera materia degli incentivi edilizi in modo tale da combinare la spinta all’efficientamento energetico e antisismico degli immobili con la sostenibilità dei relativi oneri di finanza pubblica e l’equità distributiva”.
Pertanto, nel Documento di Economia e Finanza, il Governo, pensando anche alla Direttiva UE sulle case green, pone la necessità di non intervenire più con misure straordinarie, ma “con programmi, fondi e risorse, coerenti con il quadro di finanza pubblica e in grado di determinare un sostegno al mercato delle costruzioni e delle ristrutturazioni edilizie, che sia permanente e sostenibile nel tempo”.
In prospettiva
Nel Documento di Economia e Finanza del Governo, che guiderà il percorso di costruzione e attuazione della prossima Legge di Bilancio, c’è un esplicito riferimento ai bonus edilizi e a come saranno reimpostati per il futuro.
Credo sia opportuno rimodularli, come spiegato nel DEF, nel senso della loro permanenza e sostenibilità.
Questo aspetto è importante perché, se da un lato è necessario guardare agli impatti sulla finanza pubblica, è altrettanto necessario offrire ai cittadini, alle famiglie e alle imprese la sensazione della durabilità nel tempo.
Anche alla luce dell’applicazione della Direttiva UE sulle case green, il patrimonio immobiliare italiano, mediamente vetusto, dovrà essere ampiamente e velocemente riqualificato.
Un panel di bonus edilizi duraturi nel tempo, e quindi non più soggetti a proroghe di anno in anno, potrà costituire una solida base che permetterà agli interessati di studiare, programmare ed attuare le misure più idonee per ogni specifico immobile.
Quanto alle risorse, se giustamente bisognerà avere uno sguardo di massima attenzione alla finanza pubblica, occorrerà trovare i fondi adeguati e, direi soprattutto, le modalità più opportune per spenderli e farli spendere ai cittadini nel migliore dei modi.
Come nel sopra citato primo obiettivo del DEF, bisognerà porre concreta attenzione ai “più vulnerabili”, affinché la riqualificazione possa avvenire tanto nei centri che nelle periferie delle nostre città.
E non dobbiamo dimenticare che la riqualificazione deve avvenire tanto sul piano energetico che su quello della sicurezza (antisismica in particolare), altrimenti continueremo a dover pagare i tristi e voluminosi effetti delle ricostruzioni, per non averli (finora) prevenuti.
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