La rilevazione dell’Agenzia delle Entrate sul primo trimestre 2018 conferma il trend di crescita delle compravendite in ambito residenziale e non.
L’aumento del numero di compravendite – sia nel residenziale che per uffici, negozi e capannoni – viene confermato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate anche nei mesi di avvio del 2018.
Nel primo trimestre 2018 l’ambito residenziale ha segnato +4,3%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, arrivando così al 12° trimestre consecutivo di crescita.
In terreno positivo anche gli immobili produttivi e del terziario commerciale, nonostante la frenata degli uffici.
I dati sulle abitazioni
Da gennaio a marzo 2018 le compravendite abitative hanno superato quota 127mila e l’Agenzia delle Entrate afferma che questa ennesima performance va a riassorbire quasi del tutto le perdite verificatesi nel 2012.
E’ stabile la superficie media delle case compravendute, con circa 105 mq.
Crescono anche gli scambi per cantine e soffitte, +9,9%, che, nel Nord-Est, toccano un notevole +22%. Box e posti auto, con meno vigore, rimangono comunque con il segno più, sfiorando il 2%.
Nelle metropoli
Sono le città non capoluogo quelle che hanno registrato il maggiori incremento di transazioni, con +5,5%, mentre i capoluoghi si sono fermati a +2,3%.
Al 15° rialzo consecutivo è Napoli, a +11,8%, la migliore performance tra le grandi città. Torino, Milano e Palermo hanno il segno più, in particolare è il capoluogo siciliano a rimettersi in pista dopo il calo del trimestre precedente.
Genova e Firenze tornano al segno meno (-3% e -1,1%), rimangono in terreno negativo Roma (-1,9%) e Bologna (-2,7%), con quest’ultima che segna il quarto trimestre negativo di fila.
Il mercato non residenziale
Nel primo trimestre 2018 il comparto terziario-commerciale ha aumentato le transazioni per un complessivo +5,9%, comprendendo uffici, negozi, edifici e depositi commerciali e autorimesse.
Sono soprattutto negozi e depositi commerciali e autorimesse a trainare la crescita, entrambi con +9,2%, mentre gli uffici calano del 9,5%. Il settore produttivo aumenta le compravendite dell’8,2%.
Considerazioni finali
Gli immobili residenziali e non continuano ad essere compravenduti in quantità tale da proseguire il percorso di crescita che, guardando ad esempio le abitazioni, è stato avviato dal 2014.
Come ho già scritto in altri post sul tema del mercato immobiliare, c’è comunque da dire che l’aumento delle transazioni in questi anni è stato affiancato dal calo dei prezzi e, per ora, dalla loro recente sostanziale stabilizzazione.
Ovviamente non è dato sapere se i prezzi riprenderanno anch’essi a crescere o se invece l’attuale dimensione tenderà a fissarsi con costanza.
Resta il fatto che, per quanto concerne gli scambi, la loro dinamicità è un dato di per sé positivo, che sta significando il recupero delle perdite accumulate negli anni bui della crisi avviata nel 2008 e una circolazione di denaro altrettanto interessante.
Tra i fattori che hanno finora favorito le compravendite, oltre ai prezzi più bassi, c’è sicuramente il miglior accesso al credito, dovuto al minimo storico raggiunto dai tassi di interesse per i nuovi mutui.
Sarà quindi interessante, cosa che continuerò come sempre a fare, osservare le prossime rilevazioni su prezzi e credito, per capire come interagiranno con le stipule dei contratti di compravendita.
Inoltre, è per me fondamentale continuare a rimarcare che le stime e le valutazioni degli immobili da vendere si fondano su un mix di dati e osservazioni che vanno calati nei singoli contesti territoriali e produttivi.
Pertanto, oltre quanto descritto in questo post, rimango disponibile per effettuare stime mirate e specifiche su immobili che desideri vendere, soprattutto a Roma e nel Lazio.
Nel frattempo, dato che in questo mese di giugno sono state pubblicate da Agenzia delle Entrate e Istat diverse rilevazioni sul mercato immobiliare nel 2017, ti segnalo la categoria dedicata nel mio blog al tema.
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