Il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato le nuove disposizioni sulla rigenerazione urbana e sul recupero edilizio.
La nuova legge sulla rigenerazione urbana è stata approvata dal Consiglio Regionale del Lazio l’11 luglio scorso, a poco più di un mese dalla scadenza del Piano Casa.
Per l’Assessore alle Politiche del Territorio della Regione Lazio, Michele Civita, si tratta di un superamento delle norme derogatorie e transitorie del Piano Casa, scaduto il 1° giugno scorso, puntando all’obiettivo di disposizioni ordinarie.
L’intento del governo regionale è quello di coniugare edilizia e paesaggio, urbanistica e ambiente, dando attenzione alla bioedilizia, alla staticità, guardando all’innovazione per produrre sviluppo.
Nell’ambito delle disposizioni approvate dal Consiglio Regionale, questi a seguire sono, in sintesi, i principali interventi previsti.
Programmi di rigenerazione urbana
I programmi di rigenerazione urbana possono essere proposti ai Comuni da privati e da associazioni consortili di recupero urbano.
Laddove si rinnova il patrimonio edilizio esistente, per le opere pubbliche e per le cessioni di aree aggiuntive, è prevista una premialità fino al 35% della superficie lorda esistente (fino al 40%, se la superficie lorda venisse ridotta almeno del 10% in favore di superficie permeabile).
In questi programmi, dovrà essere indicata una quota pari ad almeno il 20% di alloggi di edilizia residenziale pubblica e sociale.
Ambiti territoriali urbani
I Comuni potranno individuare ambiti territoriali urbani in cui consentire interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica o di demolizione e ricostruzione. La volumetria o la superficie lorda aggiuntiva potranno essere, al massimo, pari al 30%.
Saranno possibili cambi di destinazione d’uso e delocalizzazioni. Come per i programmi di rigenerazione, i concorsi di progettazione consentiranno una premialità aggiuntiva del 5%.
Le disposizioni per gli ambiti non saranno applicabili agli insediamenti urbani storici, come previsti dal PTPR – Piano Territoriale Paesistico Regionale.
Gli interventi diretti
Saranno consentite ristrutturazioni edilizie o demolizioni e ricostruzioni con un incremento fino al 20% della volumetria o della superficie lorda esistente. Per gli edifici produttivi, si potrà arrivare fino al 10% della superficie coperta.
Questa disposizione vale anche per le aree agricole e, a certe condizioni, per le strutture ricettive all’aria aperta.
Gli interventi diretti non saranno possibili negli insediamenti urbani storici.
Per i cinema e i centri culturali polifunzionali è prevista una premialità fino al 20%.
Nei teatri, nelle sale cinematografiche e nei centri culturali saranno possibili cambi di destinazione d’uso, fino al 30%, per avviare attività commerciali, artigianali e di servizio.
Sicurezza e sostenibilità
Negli strumenti urbanistici generali vigenti potranno essere previsti, per efficienza energetica e sicurezza, ampliamenti del 20% della volumetria o della superficie utile esistente degli edifici a destinazione residenziale, per un incremento massimo di 70 mq.
Per interventi sulla prima casa, i Comuni potranno accordare sconti sugli oneri di urbanizzazione.
Nelle zone colpite dal terremoto, gli ampliamenti potranno essere autorizzati anche in un altro lotto dello stesso comune, ma non in zona agricola. Altre disposizioni relative al sisma sono state previste per la riformulazione degli strumenti urbanistici dei Comuni del cratere, oltre a misure per prevenzione e riduzione del rischio, che saranno affidate ad un regolamento di Giunta.
Sarà mia cura seguire, qui sul mio blog, gli sviluppi della normativa sulla rigenerazione urbana nel Lazio.
Con l’occasione, segnalo il recepimento del Regolamento Edilizio Tipo nel Lazio, avvenuto nel maggio scorso, su cui puoi leggere il mio post dedicato.
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