Con la Manovra 2025 è stato creato un nuovo tetto alle detrazioni, che incide sui redditi più alti, variando in base ai figli a carico.
Tra le misure contenute nell’ultima Legge di Bilancio, approvata al Senato a fine dicembre scorso, c’è un nuovo tetto alle detrazioni, che riguarda anche i bonus edilizi.
Oltre ai limiti imposti dalle norme sulle specifiche agevolazioni, le spese sostenute dai percettori di reddito oltre i 75mila euro sono ammesse a detrazione fino ad un determinato tetto, per il cui calcolo si incrocia il reddito con la presenza di figli fiscalmente a carico (compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi, affiliati o affidati).
L’importo base che vale come tetto massimo di detrazione percepibile annua è di:
- € 14.000 per un reddito complessivo del contribuente collocato tra 75mila e 100mila euro;
- € 8.000 per un reddito superiore ai 100mila euro.
Questi tetti massimi vanno poi moltiplicati per alcuni coefficienti (0,50, 0,70, 0,85 e 1) a seconda della presenza di figli a carico, così come ho riassunto nella tabella a seguire:
Reddito | Figli a carico | Tetto detrazioni percepibili annualmente |
Fra 75mila e 100mila euro | Nessuno | € 7.000 |
1 | € 9.800 | |
2 | € 11.900 | |
Più di 2 o almeno 1 con disabilità | € 14.000 | |
Sopra i 100mila euro | Nessuno | € 4.000 |
1 | € 5.600 | |
2 | € 6.800 | |
Più di 2 o almeno 1 con disabilità | € 8.000 |
Da questo nuovo tetto sono escluse alcune tipologie di spese:
- spese sanitarie detraibili;
- somme investite in start-up o PMI innovative;
- oneri detraibili per alcune tipologie di contratti stipulati fino al 31 dicembre 2024, relativi a prestiti, mutui e assicurazioni;
- rate di spese detraibili sostenute fino al 31 dicembre 2024.
Per la determinazione del reddito complessivo del contribuente, la norma specifica che esso va calcolato al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze.
Come accennato sopra, questi nuovi limiti alle detrazioni incidono sulla possibilità di usufruire dei bonus edilizi.
Per fare un esempio, consideriamo un contribuente con un reddito di 85mila euro, senza figli a carico, che spende 80mila euro per interventi edilizi sull’abitazione principale. Il bonus edile del 50% comporterebbe, senza limiti, una detrazione annuale di € 4.000. In questo caso, invece, il contribuente avrebbe come tetto massimo previsto dalla sua condizione la cifra di € 7.000 che, moltiplicata per il coefficiente 0,5, porterebbe quindi ad una detrazione annua pari a € 3.500. È chiaro che se questo contribuente con reddito tra i 75mila e i 100mila euro avesse invece tre figli a carico (o un figlio con disabilità), usufruirebbe di una detrazione annua raddoppiata rispetto a quella vista prima, pari cioè a € 7.000 (per effetto del tetto di € 14.000 moltiplicato per il coefficiente 1 e diviso per due, trattandosi del bonus edile del 50%).
A proposito dei bonus per la casa e delle modifiche apportate nell’ultima Legge di Bilancio, puoi leggere il mio post dedicato.
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