Nell’ambito del convegno ABI “Credito al Credito” è stato affrontato il tema della sostenibilità in campo immobiliare.
La scorsa settimana, il 28 e 29 novembre, si è tenuto a Roma Credito al Credito, il convegno promosso dall’Associazione Bancaria Italiana, rivolto all’attualità e al futuro del settore per le famiglie e le imprese.
Il convegno
Più di 300 gli iscritti, 64 i relatori, 24 gli sponsor, numerose e dense le tematiche affrontate.
Per me – ringraziando l’ABI per aver avuto la possibilità di partecipare – è stata l’occasione di conoscere maggiormente da vicino un settore fortemente connesso alla mia operatività.
Oltre alle plenarie e alle tavole rotonde, ho partecipato e assistito con interesse alle sessioni del panel dedicato al credito alle famiglie.
Il credito alle famiglie
Numerosi i temi trattati nel panel da me seguito: le regole del credito, le centrali rischi, la nuova regolamentazione dell’EBA (l’Autorità Bancaria Europea), i codici di condotta (ad es. il tema della privacy e gestione dei dati), il credito immobiliare verso la sostenibilità.
In generale, ho percepito un mondo in cambiamento che desidera stare al passo, per uscire definitivamente dalla crisi di sistema degli anni scorsi e per offrire prodotti sempre più mirati ed efficaci per famiglie e imprese.
Le sfide sono tante: le regole che provengono dalle Authority, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, l’attenzione da porgere in maniera sempre più accurata verso la clientela, i cambiamenti dettati dai nuovi scenari mondiali, la necessità e la volontà di contribuire ad una ripresa economica nel nostro Paese.
Sia assistendo alle sessioni che parlando con gli operatori nei momenti a latere dedicati al networking, ho percepito un clima di mobilitazione, di proiezione verso il futuro, non senza la consapevolezza delle incognite e delle difficoltà che si incontrano nei contesti del quotidiano.
Il credito immobiliare verso la sostenibilità
Tra le sessioni a cui ho partecipato, sicuramente quella più vicina al mio operare è stata quella dedicata al progetto dei mutui verdi, che seguo con interesse da tempo e di cui ho già scritto qui sul blog. In estrema sintesi, ti offro a seguire quelli che sono stati, a mio avviso, gli aspetti principali emersi dagli interventi.
La sessione – dal titolo “La gestione efficiente e sostenibile del credito immobiliare: come muovere gli immobili” – è stata condotta dal dottor Angelo Peppetti – Ufficio Credito e Sviluppo ABI – che ha inquadrato il tema del mercato italiano immobiliare e dei mutui, non senza sottolineare apertamente le principali criticità attuali: i prezzi delle abitazioni e la vetustà del patrimonio nazionale. Tali considerazioni sono state integrate dal dottor Peppetti con il forte richiamo al tema della riqualificazione energetica degli immobili che, con i mutui verdi, può costituire un volano di crescita forte per le famiglie e per tutto il Paese.
A seguire, è intervenuto il dottor Enrico Bonacci – Direzione Generale per l’approvvigionamento, l’efficienza e la competitività energetica del MISE – che ha sottolineato come per gli obiettivi di efficienza energetica del 2020 il nostro Paese sia a un buon punto, ma non di meno ha confermato l’esigenza e la volontà di rafforzare le misure di sostegno rivolte all’immobiliare residenziale.
Il dottor Gian Battista Baccarini – Presidente Nazionale FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) – ha confermato l’esigenza di riqualificazione degli immobili residenziali per ridare spinta ad un settore trainante dell’intera economia italiana, evidenziando i vantaggi per le famiglie e per la società: consumi più bassi, minor inquinamento, miglioramento delle città, crescita del valore degli immobili.
Nell’intervento del dottor Nicola Arcaini – RINA Prime Value Services – ho colto in particolare il richiamo a due aspetti: l’opportunità data dal cogliere il cambiamento del valore di un immobile prima e dopo il processo di efficientamento e la dimensione educativo-culturale, necessaria per diffondere al meglio le buone prassi da adottare.
Parlando del progetto dei mutui verdi, promosso da EMF-ECBC, di cui è Segretario Generale, il dottor Luca Bertalot ha unito in un solo contesto la dimensione italiana e quella europea, sottolineando, ad esempio, come l’Europa sia l’unica regione al mondo che ha ridotto il consumo energetico. Ha annunciato che presto sarà attivato il label dei mutui green, affermando che “sarà un motore di sviluppo fondamentale” e che la base dati progettuale sarà importante anche come spunto per l’elaborazione di leggi e norme europee.
Gli interventi di Paolo Eliezer Foà e Daniela Antonini – rispettivamente Unicredit e Banco BPM – hanno fornito un ulteriore apporto di concretezza, in quanto hanno spiegato come i prodotti finanziari rivolti a famiglie e condomini sul tema dell’efficienza energetica possano costituire occasione di sviluppo e crescita per le famiglie e le imprese, i condomini, i territori. In questo senso, ad esempio, come già espresso da altri relatori, è stato evidenziato il tema dell’accresciuto valore dell’immobile in seguito al processo di riqualificazione.
Prospettive di sostenibilità
“Motore di sviluppo” era lo slogan del convegno “Credito al Credito”. Considerando la sessione sui mutui verdi che ho appena sintetizzato, emergono in maniera decisa sia il termine “motore”, a rappresentare la dinamicità delle azioni, che “sviluppo”, inteso come crescita di famiglie, imprese, società, Paese.
Come già raccontato qui sul blog, il progetto europeo dei finanziamenti per l’efficienza energetica degli immobili è un impegno che per me va oltre l’ottica dell’essere considerabile solo un prodotto finanziario o un’iniziativa delle banche o un’occasione per le famiglie o un contributo per frenare il climate change.
Credo infatti che sia importante, anzi, fondamentale, che il progetto mantenga ed accresca la sua dimensione trasversale, con la capacità di unire le componenti economiche, finanziarie, sociali ed ambientali, proprio in termini di sviluppo. In altre parole, è un progetto che può e deve trovare un’essenza circolare, in modo da rendere ogni attore protagonista, e quindi capace di dare il meglio di sé per ambiziosi obiettivi comuni.
Pertanto, il Tavolo promosso dall’ABI (ne parlo qui) che mette insieme pubblico e privato, imprese e consumatori, Italia ed Europa, e la stessa sessione del convegno di cui ho parlato sopra, rappresentano l’occasione e l’opportunità per far sì che i cittadini adottino nei loro territori questi motori di sviluppo.
Si tratta di proprietari di immobili, che vivono nelle città, che stanno acquistando o hanno deciso di dare nuova vita alla propria casa e/o al proprio condominio. Con i mutui verdi possono concretamente dare un contributo alla sostenibilità delle nostre città e del nostro Paese, potendo dare, nel contempo, maggior valore a ciò che possiedono e al contesto in cui abitano.
I relatori al convegno hanno fornito spunti importanti, spaziando dalla finanza alla cultura, e quindi ci sono i presupposti perché la sostenibilità abbia modo di dipanarsi nel mio ambito immobiliare da più punti di vista.
Sarà mia cura, come sempre, continuare a seguire le evoluzioni del progetto dei mutui verdi, pronto a cogliere le numerose occasioni di sviluppo e di crescita.
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