In base al report Istat sul quarto trimestre 2018, prosegue la diminuzione dei prezzi delle case, nonostante l’aumento delle compravendite.
L’Istat ha pubblicato ieri le stime preliminari sull’andamento dei prezzi in ambito residenziale nel quarto trimestre 2018.
Emerge un dato di ulteriore diminuzione dei prezzi delle case, dovuto solo a quelle esistenti, mentre le nuove si mantengono sostanzialmente stabili, se non in lieve crescita.
Il dato tendenziale
Nel quarto trimestre 2018 l’Indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) cala dello 0,2% rispetto al precedente trimestre e dello 0,6% su base annua, cioè in rapporto allo stesso periodo del 2017.
La diminuzione dei prezzi delle case va attribuita solo a quelle esistenti, che segnano -0,7% (-1,3% il precedente trimestre).
Le abitazioni nuove, invece, mostrano stabilità su base tendenziale e decelerano rispetto al terzo trimestre 2018.
L’Istat sottolinea come questo andamento dei prezzi sia parallelo alla costante crescita delle compravendite, su cui puoi leggere il mio recente post.
E quello congiunturale
Anche su base congiunturale, la dinamica di diminuzione dei prezzi delle case è attribuibile solo alle esistenti, con -0,3%, mentre, di converso, le abitazioni nuove crescono dello 0,3%, dopo che nel precedente trimestre erano rimaste stabili.
I valori medi
Nel 2018, la diminuzione dei prezzi delle case segna in media un -0,6%. Anche qui, case esistenti e nuove si collocano all’opposto: le prime con -1,0% (pesando sul dato complessivo per l’80%), le seconde con +1,0%.
Confrontando gli ultimi dati con la media del 2010 – anno in cui ha cominciato ad essere disponibile la serie storica dell’Ipab – la diminuzione dei prezzi delle case segna il 16,9% (le esistenti -23,2%, le nuove +0,7%).
In prospettiva
Come già avvenuto nel 2017, anche nel 2018 vediamo quindi un calo rispetto all’anno precedente.
Come descritto sopra, abitazioni esistenti e nuove vivono dinamiche opposte, per cui l’usato abitativo continua a perdere valore, ed è anche la fetta di mercato più consistente. Le case nuove (in cui vanno incluse quelle riqualificate e rivendute dalle imprese edili) proseguono, seppur lievemente, a crescere di quotazione, ma si tratta, ancora, di una porzione limitata del patrimonio immobiliare complessivo.
Per cui, con le compravendite che sono in crescita da anni e con la diminuzione dei prezzi delle case che con altrettanta costanza contraddistingue il periodo post-2008, ci troviamo ancora in una fase di mercato dai risvolti ambigui.
Le abitazioni vengono comprate soprattutto per effetto della flessione delle quotazioni e grazie ai mutui favorevoli. Questi fattori però non sono, finora, bastati a farci uscire definitivamente dalla crisi, permettendoci quindi di parlare di ripresa solo a metà, per effetto delle transazioni, ma non delle quotazioni, in aumento.
Manca un vero processo di valorizzazione del patrimonio immobiliare, che, tra l’altro, favorirebbe anche gli acquisti per investimento, oltre a quelli abitativi.
Come sempre, sarà mia cura continuare a monitorare l’andamento del nostro mercato immobiliare, pubblicando qui sul blog tutti gli aggiornamenti.
A proposito di valorizzazione, ti segnalo infine il mio post sull’iniziativa dei mutui verdi, il progetto in ambito europeo delle banche per la riqualificazione energetica degli edifici.
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