La rilevazione compiuta dall’Istat sul primo trimestre del 2017 denota una sostanziale stabilità per i prezzi delle abitazioni.
Nel rapporto pubblicato oggi dall’Istat, anzitutto viene segnalata una novità metodologica, relativa all’assunzione come base di riferimento l’anno 2015, e non più il 2010, in applicazione di un Regolamento europeo finalizzato alla comparazione dei dati dei vari Paesi.
Le stime preliminari dell’Istituto di Statistica evidenziano che nel I trimestre 2017 l’IPAB (Indice dei prezzi delle abitazioni) non è cambiato rispetto al trimestre precedente, mentre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno la diminuzione è solo dello 0,1%.
Questa lieve flessione tendenziale è dovuta solo alle abitazioni nuove, che scendono a -0,4%, partendo dal +0,5% del trimestre precedente.
Le abitazioni esistenti, invece, registrano una variazione nulla, dopo che dal terzo trimestre 2011 si erano verificati solo cali.
L’Istat fa giustamente notare come questa dinamica dei prezzi avvenga in un contesto di crescita delle compravendite che si sta verificando ininterrottamente dal II trimestre del 2015.
Rispetto alla media del 2010, i prezzi delle abitazioni nel I trimestre 2017 sono diminuiti del 14,9% (le nuove di -2,6%, le esistenti di -19,9%), con una tendenza al calo, iniziata nel 2012, ormai terminata, ma senza il verificarsi di segnali di ripresa.
A proposito di abitazioni nuove ed esistenti, l’Istituto di Statistica segnala che i pesi con cui queste due categorie contribuiscono al calcolo dell’IPAB sono cambiati nel tempo, per cui le abitazioni nuove incidono ora per il 19,15% (prima contavano quasi il 34%).
Al fine di effettuare confronti con quanto ho scritto finora, ti segnalo due miei post sulla più recente rilevazione in tema di compravendite e quella sui prezzi nel trimestre precedente a quello considerato sopra:
- i dati sulle compravendite nel primo trimestre 2017;
- i dati sui prezzi delle abitazioni nell’ultimo trimestre 2016.
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