Agenzia Nazionale per i Giovani e Agenzia del Demanio hanno siglato un’intesa sul riuso degli spazi pubblici: per questo ho intervistato il Direttore Generale dell’ANG, dottor Giacomo D’Arrigo.
Favorire il riutilizzo degli spazi pubblici, nell’ottica della partecipazione giovanile: questo è il senso del protocollo d’intesa che è stato firmato dall’Agenzia Nazionale per i Giovani e dall’Agenzia del Demanio. I Direttori delle due Agenzie, Giacomo D’Arrigo e Roberto Reggi, hanno siglato un progetto per i giovani, volendo dare concretezza a quanto affermato nell’articolo 118 della Costituzione: “Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà”.
Il patto tra le due Agenzie intende quindi favorire il coinvolgimento delle nuove generazioni su iniziative di rigenerazione urbana con il riuso di immobili o terreni abbandonati, spaziando in settori quali l’arte, l’agricoltura, l’imprenditoria sociale e la cultura.
Su questo tema ho posto alcune domande al Direttore Generale dell’ANG, il dottor Giacomo D’Arrigo, che ringrazio vivamente per la disponibilità.
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Da quali presupposti nasce questo protocollo con l’Agenzia del Demanio?
Dalla volontà e necessità di dare spazi di espressione ai giovani dove poter sperimentare la loro creatività e talento e offrire spazi di inclusione sociale e partecipazione.
Come si svilupperà il protocollo?
Il primo passo è il progetto esecutivo a cui stiamo lavorando per darne attuazione concreta. Nelle prossime settimane daremo comunque notizia di un progetto pilota.
Sono già in essere o potrebbero essere stipulate partnership con società private?
Potrebbe essere un’ipotesi, ma al momento l’intesa è preliminare al dare attenzione ad un tema che sta a cuore al Governo e che rappresenta occasione di crescita per il Paese.
Se un gruppo di giovani volesse segnalare una struttura da riqualificare, quale sarebbe la procedura da seguire?
In questa prima fase, si può scrivere all’Agenzia Nazionale per i Giovani, poi daremo indicazioni precise.
Potranno essere attuate iniziative di crowdfunding o fund raising per sostenere economicamente i progetti?
Perché no? Stiamo definendo tutto e questa potrà essere un’ottima idea.
Come saranno coinvolti gli Enti locali nella valorizzazione di un immobile collocato in un determinato territorio? A livello comunale o regionale?
Questi aspetti sono da definire nel progetto esecutivo
Saranno coinvolte anche le scuole e le Università?
Probabilmente sì, ma è presto per definire le specificità.
Sono previsti incontri informativi e promozionali nei territori?
Molto probabilmente sì.
In generale, qual è il suo maggior auspicio riguardo a questo protocollo?
Nella Pubblica Amministrazione non è facile avviare percorsi o sinergie, proprio perché la burocrazia, la troppa burocrazia, complica tutto. Questa firma è un passo importantissimo per attivare un meccanismo virtuoso di collaborazione tra enti, con l’obiettivo di favorire la partecipazione e la crescita della collettività.
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E’ un percorso da seguire con attenzione, appena avviato e quindi con diversi aspetti in fase definitoria. Mi sembra interessante associare i giovani al riutilizzo degli spazi pubblici, degli immobili e dei terreni: si vuole ridare vita a risorse abbandonate e il coinvolgimento giovanile dà molto il senso della valorizzazione, in una prospettiva ampia. Sarà anche interessante e utile osservare come le iniziative indicate nel protocollo stimoleranno percorsi culturali, sociali e, non di meno, di impresa.
Quello che il dottor D’Arrigo indica come auspicio, la partecipazione e crescita delle collettività, passerà quindi attraverso le nuove generazioni. Ed è bene che le complicazioni della burocrazia siano affrontate proprio da Agenzie nazionali che svolgono un ruolo per e nello Stato, avendo ispirazione dal dettato costituzionale. L’Agenzia del Demanio aveva già costruito un percorso con Anci e Cittadinanzattiva sempre sul tema del riuso di immobili pubblici. Bene, quindi, che la progettualità sia stata ampliata verso il mondo dei giovani, sinonimo di sviluppo e crescita.
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