E’ un mercato immobiliare in crescita quello osservato dall’Agenzia delle Entrate nell’ultimo trimestre 2015.
Nella Nota relativa al IV trimestre 2015, che contiene anche dati di sintesi sull’intero anno passato, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate rileva, per le compravendite residenziali, un tasso tendenziale di +9,4%, per un totale di 127.533 transazioni, mentre il dato totale (che comprende anche terziario, commerciale, produttivo, pertinenze e altro) è di +6,2%.
L’intero anno 2015 ha visto più di 444mila transazioni in ambito residenziale (+6,5%) e più di 963mila in tutti gli ambiti e il paragone tra 2014 e 2015 denota un +4,7% a favore di quest’ultimo.
L’ambito commerciale, nel confronto col 2014, si mantiene in settore positivo (+1,9%), mentre terziario e produttivo denotano cali rispettivamente dell’1,9% e del 3,5%.
Osservando le macro aree geografiche, il IV trimestre 2015, comparato con l’omologo periodo del 2014, vede una prevalenza di crescita al Centro (+11,1%), seguito da Nord (+10,5%) e Sud (+6,1%).
Nel dato relativo alle metropoli, comparando 2014 e 2015, emergono numeri molto positivi per Milano e Palermo (entrambe sopra il +13%), mentre Roma rientra di poco in ambito positivo (+0,8%), superata dalla performance dell’hinterland (+3,5%).
Il report dell’Osservatorio contiene anche dati sulle compravendite del diritto di nuda proprietà. Il raffronto con il 2014 vede una crescita dell’1,8%, quindi minore rispetto al +6,5% delle compravendite di piena proprietà. Anche gli ultimi due trimestri del 2015, pur stando in terreno positivo, denotano un rallentamento, se comparati con gli omologhi periodi del 2014. Sembra quindi che la nuda proprietà sia una possibilità non molto utilizzata, come forma di compravendita, comunque in divario crescente dalla piena proprietà.
La rilevazione dell’OMI si concentra anche sui mutui. Nel 2015 le compravendite di abitazioni compiute da persone fisiche che si sono avvalse di un mutuo con iscrizione di ipoteca sono in crescita del 19,5%, vale a dire più di 190mila unità, quindi, rispetto al 2014, un aumento pari a più di 30mila. Il capitale erogato ammonta nel 2015 a poco più di 23 miliardi di euro, mentre l’anno prima era di 19,3 miliardi. Il capitale medio erogato è stato pari a circa 119mila euro, con pochissima variazione rispetto al 2014. Anche la durata (22 anni e mezzo) si scosta di poco rispetto all’anno precedente. L’Osservatorio, giustamente, sottolinea la diversità di questi dati sui mutui da quelli divulgati da altre fonti ed infatti afferma che “non rientrano nella presente analisi, gli acquisti di abitazioni finanziati da mutui ma con ipoteca iscritta su un immobile diverso da quello acquistato o fornendo altra garanzia reale. Sono escluse, inoltre, le ulteriori forme di finanziamento per l’acquisto delle abitazioni, nonché la rinegoziazione del mutuo, operazione che a fronte di una formale iscrizione di un nuovo mutuo non comporta l’acquisto dell’abitazione. Ciò in parte spiega la differenza rispetto ai dati forniti da altre fonti. Si ribadisce che questi dati sono tratti da fonte amministrativa certa e rappresentano il totale, per questa fattispecie, dei mutui ipotecari erogati”. Ciò non toglie che il ricorso al mutuo per l’acquisto della casa nel 2015 sia salito di quasi 5 punti percentuali, rispetto al 2014. La ripresa del mercato è stata favorita quindi anche dalla ripresa dell’offerta di credito e dalla diminuzione del suo costo, considerando che il tasso di interesse medio nazionale, nel 2015, è sceso al 2,75% (è calato, cioè, di più di mezzo punto).
I dati della rilevazione dell’OMI relativa al III trimestre 2015 sono consultabili nel mio post dedicato.
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