Una Sentenza della Cassazione torna sul tema dell’accessibilità all’abitazione con l’installazione di un ascensore per disabili.
La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 26702/2025, è intervenuta sull’installazione di un ascensore per disabili nella tromba delle scale di un condominio, con spese a carico delle persone direttamente interessate.
Nel ricorso contro questa installazione, la Corte d’Appello aveva dato inizialmente ragione a chi riteneva che la riduzione delle parti comuni (in particolare le rampe) costituisse un danno per gli atri condòmini.
La Cassazione è intervenuta su quel pronunciamento, sentenziando che, purché sia garantita la stabilità e la sicurezza dell’edificio, l’accessibilità ad esso è essenziale.
Inoltre, la Suprema Corte afferma che per la modifica di parti comuni per eliminare le barriere architettoniche non è richiesta una preventiva autorizzazione assembleare, a meno che non sia vigente una convenzione contrattuale condominiale.
Nella Sentenza si fa riferimento all’articolo 1102 del Codice civile, per il pari uso della cosa comune, per cui installare un ascensore per facilitare l’accesso a persone con disabilità rientra nella possibilità, se non di eliminare, quantomeno di “attenuare sensibilmente le condizioni di disagio nella fruizione del bene primario dell’immobile”.
Non è il primo pronunciamento in tal senso, ma quest’ultima Sentenza della Cassazione esprime di nuovo con chiarezza il concetto che le parti comuni di un condominio possono essere modificate per favorire l’accessibilità delle persone che vivono particolari disagi, avendo, come limite, i diritti altrui e la sicurezza dell’edificio.
Tra l’altro, nello stesso provvedimento la Cassazione ha citato la Sentenza n. 167/1999 della Corte Costituzionale, in cui si richiamava “un radicale mutamento di prospettiva rispetto al modo stesso di affrontare i problemi delle persone affette da invalidità, considerati ora quali problemi non solo individuali, ma tali da dover essere assunti dall’intera collettività”, facendo riferimento a due importanti leggi: la n. 13/1989 (relativa al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche) e la n. 104/1992 (la legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità).
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