E’ stato aggiornato ai primo otto mesi del 2015 lo studio sull’impatto derivante dai bonus per le ristrutturazioni edili e per la riqualificazione energetica.
L’8 ottobre scorso è stata pubblicata la terza edizione dello studio che stima l’impatto delle misure di incentivazione edile ed energetica, a cura del Servizio Studi della Camera dei Deputati – Dipartimento Ambiente, in collaborazione con il Cresme (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio).
I dati contenuti nel rapporto sono molti ed interessanti e ve ne fornisco una sintesi.
Gli interventi operati tra il 2008 e il 2015 in base ai bonus sono stati oltre 12 milioni e mezzo, ed è un dato rilevante se si considera che (in base al censimento Istat) si contano in Italia 24,6 milioni di famiglie e 31,2 milioni di abitazioni. L’attivazione degli investimenti in questo periodo è di 207 miliardi di Euro (178 per recupero edilizio e quasi 30 per la riqualificazione energetica).
Il dato a consuntivo per il 2014 è pari a 28,5 miliardi di Euro di investimenti (suddivisi in 24,5 per edilizia e 3,9 per energia) ed è finora il valore più elevato nel periodo di applicazione degli incentivi.
Per i primi otto mesi del 2015, finora l’andamento segnala una flessione rispetto ai due anni precedenti, probabilmente dovuta alle modifiche legislative che hanno determinato il raddoppio della ritenuta operata da banche e Poste sui bonifici disposti per beneficiare delle detrazioni fiscali. Ad ogni modo, il dato fin qui rilevato sull’anno in corso è di molto superiore alla media degli anni precedenti.
Nel 2008-2015 l’impatto sul lavoro è stato veramente importante, infatti si contano più di 2 milioni di occupati (in media 111.000 occupati diretti l’anno). Per il 2014 le stime parlano di quasi 425.000 occupati, compreso l’indotto. Il dato occupazionale dà l’idea di quanto i bonus fiscali su edilizia ed energia abbiano avuto un impatto anticiclico, considerando che l’Istat ha rilevato, negli ultimi quattro anni, una perdita di 228.000 addetti nel settore costruzioni.
Per quanto riguarda lo Stato, la famiglie/investitori e le imprese, il sistema delle incentivazioni nel periodo 1998-2015 porterebbe, complessivamente, ad un saldo positivo maggiore di 15 miliardi di Euro:
- per lo Stato il saldo di +10,5 miliardi di Euro sarebbe dato dalla combinazione offerta dall’incremento del gettito (+), dai flussi delle detrazioni (-), dalle maggiori entrate per la Matrice di contabilità sociale (+) e dal minor gettito dai consumi energetici (-);
- per le famiglie/investitori il saldo negativo di quasi 158 miliardi di Euro sarebbe composto dagli investimenti effettuati (-), dalle detrazioni fiscali (+) e dal risparmio sulle bollette energetiche (+);
- per le imprese ed il fattore lavoro il saldo positivo di 163 miliardi di Euro risulterebbe dal fatturato, comprese le retribuzioni (+) e da imposte ed oneri sociali (-).
Altri due aspetti evidenziati dal rapporto non sono facilmente quantificabili, ma sono altrettanto importanti. Si tratta di:
- effetti derivanti dall’emersione dei redditi e dell’occupazione irregolare;
- riduzione dei consumi energetici e, di conseguenza, delle emissioni di CO2.
In vista della discussione parlamentare sulla nuova Legge di Stabilità, per mantenere, se non ampliare, i bonus per edilizia ed energia sono allo studio diverse ipotesi, consultabili nel mio post dedicato.
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