L’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato oggi la Nota relativa alle compravendite nel primo trimestre 2015.
Nel trimestre considerato si nota una flessione dei volumi di compravendita sia nel residenziale che negli altri settori. L’OMI, correttamente, spiega però che tali dati possono essere letti includendo l’effetto prodotto dall’introduzione del nuovo regime sull’imposta di registro che, a cavallo tra fine 2013 e inizio 2014, ha significativamente indotto a stipulare atti di compravendita nel I trimestre 2014, aumentando quindi il relativo volume in quel periodo.
Passando alle cifre, si evidenzia quindi che nel I trimestre 2015 le transazioni di unità immobiliari “normalizzate” (ciò significa che se di un’unità immobiliare è compravenduta una frazione di quota di proprietà, per esempio il 50%, essa non è contata come una transazione, ma come 0,5 transazioni) sono state, per il residenziale, 95.448 mentre nello stesso periodo del 2014 furono 98.446. Questo dato, rispetto a quanto detto prima, porta il tasso tendenziale annuo a -3% se osservato in maniera rigida, ma, interpretando il flusso aumentato nel 2014 per effetto della riforma fiscale, può essere ricalcolato con uno +0,8% (l’OMI parla infatti di variazioni tendenziali rispettivamente “osservate” o “ricostruite”).
Dando uno sguardo ai dati “osservati” (cioè al lordo dell’effetto fiscale sopra descritto) del mercato residenziale nelle metropoli, si registra un rallentamento a Roma che negli ultimi mesi del 2014 aveva dato forti segnali di ripresa e che adesso segna un -11,4%, a Genova (-18,9%) e a Torino, mentre al Sud si evidenziano dati molto positivi (a Napoli e a Palermo in particolare: +11,2%). In sostanziale tenuta Bologna, lievemente negativa Firenze, positiva Milano con +2%.
Anche per i settori non residenziali i dati “osservati” registrano flessioni, in particolare nel produttivo, con un -7,1%.
Detto ciò, sapendo che il 2014 è stato un anno generalmente positivo, credo si possa affermare che il primo trimestre 2015 mostra un rallentamento della fase di crescita e che comunque, come sempre, conviene attendere i dati del trimestre successivo per avere uno sguardo ancora più preciso sulla tendenza generale.
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