La Camera dei Deputati vuole andare a fondo sul fenomeno del degrado delle periferie ed ha istituito un’apposita Commissione di inchiesta.
La delibera che ha dato il via alla Commissione è stata firmata dalla Presidente della Camera Laura Boldrini il 27 luglio scorso ed è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 184 dell’8/8/2016. E’ una iniziativa parlamentare che nasce dall’input di deputati di Area Popolare e di Sel (primi firmatari sono rispettivamente Maurizio Lupi e Celeste Costantino).
La Commissione avrà questi compiti:
- accertare lo stato di degrado delle periferie, con particolare attenzione alle implicazioni sociali, economiche e della sicurezza;
- verificare il ruolo delle istituzioni territoriali (dalle regioni alle circoscrizioni) e delle modalità in cui viene favorita la partecipazione dei cittadini alla gestione delle politiche per le periferie;
- acquisire le proposte operative – che provengono tanto dalle istituzioni che dalle associazioni e organizzazioni attive sul territorio – per la rinascita delle periferie, in particolare su occupazione, servizi, integrazione dei migranti, formazione, mobilità, cultura e sport;
- verificare lo stato di attuazione della Legge 296/2006 relativa all’istituzione di zone franche urbane finalizzate a contrastare l’esclusione e favorire l’integrazione sociale;
- verificare le buone esperienze di integrazione sociale realizzate in città italiane ed europee;
- riferire e proporre alla Camera dei Deputati interventi, anche normativi, per rimuovere le situazioni di degrado nelle periferie.
La Commissione sarà composta da 20 deputati e avrà 12 mesi di tempo per svolgere il proprio lavoro. Entro 60 giorni dalla chiusura, relazionerà le indagini svolte alla Camera dei Deputati. Avrà gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria. Le sedute della Commissione sono pubbliche, ma può essere deliberato, a maggioranza semplice, di riunirsi in seduta segreta.
Per operare al meglio nei territori, la Commissione potrà avvalersi della collaborazione con enti e istituzioni locali, rappresentanze sociali e associazioni culturali e di quartiere e con istituti pubblici e privati che operano con i migranti e contro la povertà. Allo stesso modo, si potrà avvalere del lavoro di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria e di altri soggetti che ritenga opportuno coinvolgere, con il consenso dei soggetti o Ministeri interessati.
Le spese per il funzionamento della Commissione d’inchiesta sulle periferie ammonteranno a 50.000 euro, di cui 20.000 per l’anno in corso e 30.000 per il 2017, a carico del bilancio interno della Camera dei Deputati.
Con l’occasione, ti segnalo che fino al 30 agosto è aperto il bando sulle periferie promosso dal Governo.
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