Il Campidoglio ha comunicato l’altro ieri le modalità con cui intende rimodulare la sua partecipazione nell’ambito della società proprietaria della Fiera di Roma.
Gli assessori Colomban e Mazzillo (rispettivamente titolari della Riorganizzazione delle Partecipate e del Bilancio e Patrimonio) il 24 ottobre scorso hanno affermato che Roma Capitale può ricapitalizzare la sua quota di partecipazione in Investimenti Spa “solo nel rispetto di un corretto iter di legge e a seguito della presentazione di un piano di ristrutturazione industriale che garantisca, in termini di serietà e fattibilità, concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico del gruppo che gestisce la Fiera di Roma”.
Investimenti Spa è la società pubblico-privata proprietaria della Fiera di Roma, che vede come socio di maggioranza la Camera di Commercio di Roma, mentre Roma Capitale detiene poco più di un quinto delle quote.
Per gli assessori, il piano industriale è essenziale per impegnare “soldi dei cittadini”, in rispetto del Decreto Madia, dato che l’ente partecipato ha bilanci in perdita da almeno cinque anni. Inoltre, affermano che il piano industriale deve passare il vaglio del tavolo interistituzionale previsto dal decreto Salva Roma, allo scopo di verificare che il piano di rientro stia entro i vincoli concordati con il Governo.
Colomban e Mazzillo considerano poi irrinunciabile che Investimenti Spa ritiri il ricorso – presentato al Tar del Lazio – avverso la delibera sull’accordo di programma per la Fiera di Roma.
A stretto giro di posta, la Camera di Commercio di Roma ha emesso ieri un comunicato stampa. In esso l’ente camerale ha espresso anzitutto rammarico per la mancata presenza di Roma Capitale all’assemblea dei soci di Investimenti Spa, svoltasi proprio l’altro ieri.
Per quanto concerne il piano industriale, la Camera di Commercio capitolina afferma che esso era stato “ritualmente predisposto” ed inviato ai soci in tempo utile per l’assemblea del 24 ottobre. La Camera lo valuta positivamente, in quanto considerato idoneo al recupero economico necessario.
Quanto alla richiesta di Roma Capitale, rivolta ad Investimenti Spa, di ritirare il ricorso al Tar del Lazio, la Camera di Commercio romana non la prende in considerazione, considerando un diritto costituzionalmente garantito quello di ricorrere ad un giudice nel caso in cui ci si senta parte lesa.
Infine, l’ente camerale invita Roma Capitale alla prosecuzione dell’assemblea, che avverrà il 3 novembre prossimo, al fine di completare l’iter per l’aumento del capitale, in vista dell’adunanza dei creditori di Fiera di Roma, fissata sei giorni dopo.
Questo è lo stato della situazione per la Fiera di Roma. Nei prossimi giorni avverranno (o dovrebbero avvenire) altri passaggi importanti, ma il clima comunicativo non mi sembra elevato. Si procede per presenze ed assenze e per comunicati stampa, mentre uno dei più grandi investimenti attuati nella città di Roma negli ultimi anni continua ad operare in uno stato di forte criticità. Mi sento quindi, sia come impresa che come cittadino, di dover ripetere quanto ho espresso nel mio post precedente sul tema: c’è bisogno di dare soluzioni ad un grande investimento, ed anche in tempi rapidi.
Le criticità vanno affrontate, e ci sono pareri discordi sul come affrontarle, evidentemente. Spero che presto si passi dai comunicati stampa alle discussioni, all’espressione dei rispettivi punti di vista in ogni luogo deputato all’incontro, a dei veri tavoli in cui disegnare uno scenario di prospettiva. Finché tutto questo non avverrà comunicando adeguatamente, ho il timore che lo scenario, da possibile prospettiva comune, possa sprofondare in criticità ancora maggiori, di cui nessuno ha bisogno.
Come sempre, seguirò e pubblicherò gli sviluppi, qui sul mio blog.
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