Il Governo ha emanato un decreto per la riduzione dei costi d’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità.
Il D.Lgs. n. 33 del 2016, entrato in vigore il 10 marzo scorso, è stato emanato in attuazione della direttiva europea 2014/61/UE e permette l’installazione delle reti in fibra ottica in edifici ed infrastrutture esistenti. Si amplia quindi il novero delle possibilità, dopo che nello Sblocca Italia era stato stabilito l’obbligo di predisporre in tal senso gli edifici nuovi o ristrutturati.
I gestori di infrastrutture fisiche (imprese o enti pubblici che forniscono servizi relativi a gas, elettricità, acqua e trasporti) e gli operatori di rete (imprese autorizzate a fornire reti pubbliche di comunicazione) possono favorire l’accesso alle infrastrutture esistenti ad altri operatori di rete, rispettando i principi di “trasparenza, non discriminatorietà, equità e ragionevolezza”, mentre il rifiuto all’accesso può essere motivato per inidoneità, mancanza di spazio o rischi per l’incolumità o la sicurezza.
Il decreto, per facilitare la procedura di autorizzazione, pone un limite temporale di quattro mesi per rispondere alle richieste. Laddove condomini o singole unità immobiliari fossero già cablati, sono comunque tenuti a consentire l’accesso agli operatori di rete che ne facessero richiesta.
Per l’abbattimento dei costi, la norma promuove l’uso condiviso delle infrastrutture fisiche esistenti, seguendo i requisiti minimi per le opere civili e, se necessarie, adottando tecnologie di scavo a basso impatto ambientale. Gli operatori di rete potranno essere soggetti alla sola tassazione per l’occupazione di suolo pubblico.
La norma precisa inoltre che gli elementi e le infrastrutture delle reti non costituiscono unità immobiliari e non incidono sulla determinazione della rendita catastale.
Sarà creata una mappatura delle infrastrutture, sia quelle già in funzione che quelle potenzialmente ospitanti, al fine di monitorare l’andamento della installazione di reti di comunicazione a livello nazionale e locale.
L’organo incaricato di risolvere le controversie è l’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni).
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