Il quinto rapporto Cresme-Servizio Studi della Camera evidenzia dati interessanti sugli incentivi per la riqualificazione edile ed energetica.
Il Servizio Studi – Dipartimento Ambiente della Camera dei Deputati, in collaborazione con l’istituto di ricerca Cresme, ha pubblicato a fine settembre il quinto rapporto sulle misure rivolte alla riqualificazione edile ed energetica.
Anzitutto viene fornito uno sguardo sugli incentivi fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica per il periodo 1998-2017.
I dati che emergono da questa lettura sono interessanti ed evidenziano che in questo arco di tempo sono stati attuati 16 milioni di interventi, che corrispondono al 62% delle famiglie italiane, pari a 25,9 milioni di persone interessate.
Il dato economico e finanziario sullo stesso periodo mostra che le misure di incentivazione hanno sviluppato investimenti per 264 miliardi di euro, 229,4 per il recupero edilizio e 34,6 per la riqualificazione energetica.
Il dato a consuntivo per il 2016 parla di più di 28 miliardi di euro, di cui quasi 25 per il recupero edilizio. Per il 2017, in base a quanto avvenuto nei primi sette mesi, si prevede una cifra analoga a quella del 2016, sia complessivamente che come suddivisione tra i due ambiti considerati.
Il rapporto, a proposito del dato di quest’anno, sottolinea come esso sarebbe una conferma del fatto che gli incentivi, dal 2013, hanno attivato importanti investimenti, in corrispondenza della maggiorazione delle aliquote.
La ricaduta occupazionale è da considerarsi rilevante, dato che nel 2011-2017 gli occupati diretti sarebbero stati più di un milione e 700 mila, mentre quelli dell’indotto sono stimati in 864mila.
Le stime per il 2017 parlano di più di 418mila occupati, tra diretti e dell’indotto.
Una valutazione comprensiva di tutti gli attori coinvolti nel sistema degli incentivi – vale a dire Stato, famiglie ed imprese – pone una stima di 21 miliardi di euro di saldo per il Paese, per l’arco temporale 1998-2017.
Il rapporto cita, inoltre, ulteriori importanti aspetti, importanti, benché difficili da quantificare. Si tratta infatti dell’impatto che le detrazioni hanno avuto, negli anni, anche riguardo a:
- emersione dei redditi e dell’occupazione irregolare;
- riduzione dei consumi energetici e quindi delle emissioni di CO2;
- valorizzazione del patrimonio immobiliare, soprattutto dal punto di vista del decoro, delle prestazioni funzionali e della prevenzione dei rischi sismici.
Gli incentivi per la riqualificazione edile ed energetica sono stati integrati di recente (ad esempio con il sisma bonus) e quindi, con l’occasione, ti segnalo i miei post sui recenti aggiornamenti delle rispettive guide dell’Agenzia delle Entrate:
- la guida al bonus ristrutturazioni;
- le istruzioni per l’ecobonus.
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