Con la conversione in legge del DL 50/2017 vengono facilitati i cambi di destinazione d’uso degli immobili nei centri storici.
Il Decreto Legge 50/2017 – la cosiddetta “Manovrina” – con l’articolo 65 bis modifica il Testo unico dell’edilizia, il DPR 380/2001.
La normativa edile – all’art. 3, comma 1, lettera c) – ora prevede quindi che gli interventi di restauro e risanamento conservativo “consentano anche il mutamento delle destinazioni d’uso purché con tali elementi compatibili, nonché conformi a quelle previste dallo strumento urbanistico generale e dai relativi piani attuativi”.
Gli elementi con cui le destinazioni d’uso devono essere compatibili sono quelli tipologici, formali e strutturali dell’organismo edile oggetto dell’intervento.
Questo sta a significare che, compatibilmente con le regole urbanistiche, per modificare la destinazione d’uso si può passare per un intervento di restauro e risanamento conservativo, che non necessita del permesso di costruire.
Questa nuova norma, pertanto, vuole sciogliere la questione su cui si era espressa anche la Cassazione, con la Sentenza n. 6873/2017, nella quale, per lavori effettuati a Palazzo Tornabuoni, nel centro storico di Firenze, veniva ribadita la necessità del permesso di costruire in caso di cambio di destinazione d’uso.
Questa Sentenza aveva destato un certo allarme, riguardo alla quasi impossibilità di ridare nuova vita ad edifici nei centri storici delle città, ad esempio trasformandoli in alberghi o residenze di lusso, tramite, appunto, un cambio di destinazione d’uso, applicabile con interventi di entità minore.
Adesso, la norma compresa nella Manovrina 2017 modifica il Testo unico dell’edilizia e riapre nuove possibilità per un ambito sul quale già lo Sblocca Italia aveva provveduto a fornire elementi di semplificazione, ma non ancora sulla destinazione d’uso (vedi il mio post dedicato).
Nei centri storici, quindi, dove sono possibili solo interventi di restauro e risanamento conservativo, si aprono possibilità in ordine ad una diversa valorizzazione immobiliare.
Con l’occasione, rimanendo in tema di interventi edilizi, segnalo la normativa inerente la cosiddetta ”Scia 2”, approvata nel novembre scorso, al fine di semplificare il settore, su cui puoi leggere il mio post dedicato.
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