Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane cede in comodato gratuito circa 1700 stazioni impresenziate, nell’ambito della riqualificazione del patrimonio immobiliare.
Le stazioni impresenziate sono quelle che non hanno più personale attivo addetto alla circolazione o alla gestione e quindi le Ferrovie dello Stato le gestiscono a distanza, tramite dispositivi informatici, ma ciò ovviamente espone le strutture ad un certo rischio di vandalismo. Queste stazioni possono essere cedute in comodato gratuito per l’avvio di progetti sociali: associazioni o comuni devono fare richiesta alle unità produttive competenti di RFI (Rete Ferroviaria Italiana).
Sul sito del Cesvot (Centro Servizi Volontariato Toscana) è scaricabile un elenco, suddiviso per regioni, di stazioni impresenziate, i cui dati – come afferma lo stesso Cesvot – vanno sempre verificati, in quanto potrebbero non risultare costantemente aggiornati. Finora FS ha assegnato già 345 stazioni, per una superficie totale di oltre 63.000 mq.
E’ in corso anche un progetto di riuso sociale ed ambientale degli spazi, tramite un protocollo siglato da FS Italiane con Regione Toscana, Legambiente, AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), CSVnet (Centri di Servizi per il Volontariato) e Legacoop Sociali. Ad esempio, una parte della stazione di Ronciglione (VT) è stata di recente trasformata in struttura di accoglienza per famiglie con bambini affetti da malattie oncologiche.
Il patrimonio delle Ferrovie dello Stato comprende anche 3.000 km. di linee ferroviarie dismesse, di cui 325 sono stati destinati a diventare greenways, percorsi ciclabili e verdi accessibili a tutti. In questo senso, è in fase di realizzazione un percorso sul tracciato della ex ferrovia Roma-Cesano.
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La foto di questo post è di Paolo Fusacchia e raffigura l’Ecostazione di Ceccano (FR) dove il Centro Studi Tolerus, grazie ad un accordo con RFI attivo dal 2005, svolge attività di educazione ambientale.
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