Il Rapporto dell’Agenzia delle Entrate sulle compravendite residenziali nel 2017 evidenzia il raggiungimento del quarto anno consecutivo di crescita.
Il mercato immobiliare residenziale italiano nel 2017 ha segnato il quarto anno consecutivo di crescita, a conferma della ripresa delle compravendite ma, in parallelo, segnala quanto i prezzi stentino ancora a risalire. Si tratta quindi di un dinamismo incoraggiante, dal quale però tutti si aspettano un ulteriore balzo per lasciare definitivamente alle spalle gli anni bui.
Ti offro una sintesi del Rapporto – pubblicato ieri dall’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) – descrivendo i principali dati a livello nazionale.
In Italia, nel settore residenziale, nel 2017 sono state registrate 542.480 transazioni, cresciute del 4,9% rispetto all’anno precedente.
Il Nord Ovest e il Sud sono le aree che hanno superato la media nazionale, mentre al Centro si osserva un +3,5%.
Sono 89,6 miliardi gli euro spesi in Italia nel 2017 per l’acquisto delle case, vale a dire 3,5 miliardi in più a confronto col 2016. La superficie media di un’abitazione compravenduta è pari a livello nazionale a quasi 106 mq.
L’incremento delle compravendite a livello regionale è più marcato in Campania, oltre il +8%, seguita da Calabria, Toscana e Sardegna. Per Umbria e Marche il dato è invece negativo, dovuto evidentemente ai fenomeni sismici subìti da queste regioni.
Nelle grandi città, spiccano i rialzi di Milano, Palermo, Firenze e Napoli, tutte sopra il +7%, seguite da Torino, Genova e Roma, con Bologna unica metropoli in ambito negativo (-3,3%).
Quasi la metà delle abitazioni sono state compravendute nel 2017 con un mutuo, fenomeno in crescita del 7,8%, con Nord e Centro maggiormente utilizzatrici del finanziamento rispetto al Sud e alle Isole.
Complessivamente, il capitale erogato è stato di quasi 33 miliardi di euro, circa 3 miliardi in più del 2016. In media, l’erogazione per un’abitazione è stata pari a 126mila euro, il 71% della spesa totale.
Il tasso medio applicato e la durata media del mutuo sono rimasti sostanzialmente stabili, rispettivamente 2,38% e 23 anni.
Sono positivi i dati relativi alle compravendite di pertinenze e box e posti auto. Le transazioni avvenute in nuda proprietà sono anch’esse in crescita, seppur debole (+1,3%).
Per quanto concerne le locazioni, sono circa 1,7 milioni i nuovi contratti registrati, per oltre 2 milioni di immobili. Le abitazioni locate nel 2017 hanno costituito il 6% dello stock potenzialmente disponibile, per una superficie media di 86 mq. ed un canone medio annuo di € 65,4/mq.
Il rapporto, poi, nella parte curata dall’ABI, descrive l’indice di affordability, vale a dire la capacità delle famiglie di acquistare casa con il ricorso ad un finanziamento, analizzando come fattori il reddito, i prezzi e i tassi di interesse.
L’accessibilità delle famiglie all’acquisto nel 2017 vede l’indice aumentato per il quinto anno consecutivo.
In particolare, nel secondo semestre il valore di 13,5% risulta essere il nuovo massimo storico, superiore di due decimi rispetto al 2016 e per ben 9 punti percentuali oltre il minimo verificatosi nel 2012. Il miglioramento congiunturale è dovuto soprattutto alla riduzione dei prezzi delle case in confronto con il reddito disponibile.
Interessante anche il dato relativo agli aspetti distributivi, infatti nel secondo semestre dello scorso anno le famiglie in possesso di un reddito sufficiente a coprire il costo annuo del mutuo sono arrivate ad essere il 75%, +2% in confronto con il 2016.
A livello territoriale, si è riscontrato che l’indice di affordability è migliorato in tutte le regioni, molte delle quali hanno toccato il massimo storico.
Riguardo alla tipologia delle famiglie, inoltre, il Rapporto rileva come il miglioramento dell’affordability si sia verificato sia per quelle giovani non proprietarie che per quelle abitanti nelle grandi città.
I dati evidenziano come si sia arrivati al quarto anno consecutivo di crescita delle compravendite residenziali, favorita, anche nel 2017, soprattutto dai prezzi ribassati e dai tassi di interesse favorevoli. Non meno importante, la rilevazione sull’affordability descrive una migliore capacità di accesso al mercato da parte delle famiglie.
Complessivamente, si tratta perciò di numeri che possono indurre a pensare con positività anche all’anno in corso, sebbene l’andamento dei prezzi non segua l’andamento generale, collocando le quotazioni immobiliari in una sorta di nuova stabilità, dopo i notevoli ribassi degli anni di piena crisi.
Come sempre, continuerò a monitorare l’andamento del mercato e a pubblicarne i risultati qui sul mio blog. Intanto, ti invito a leggere i miei post relativi alle ultime rilevazioni trimestrali:
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