Non si ferma la politica monetaria della BCE per abbattere l’inflazione: ieri è stato deciso un nuovo aumento dei tassi, pari a +0,25%.
“Inflation continues to decline but is still expected to remain too high for too long”. L’inflazione continua a diminuire, ma si prevede che rimarrà ancora troppo alta per troppo tempo.
La Presidente della Banca Centrale Europea (BCE) Christine Lagarde lo ha affermato ieri, annunciando un nuovo rialzo dei tassi, per una strategia che, da un anno a questa parte, non si ferma.
Il Consiglio direttivo della BCE, nel rimanere determinato al raggiungimento dell’obiettivo di un’inflazione al 2%, ha deciso ieri di aumentare i tre tassi di riferimento di 25 punti base.
Quindi, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saliranno, rispettivamente, al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%, a partire dal 2 agosto prossimo.
Una politica monetaria che, sul tema del rialzo dei tassi, non si ferma: c’è una consapevolezza della diminuzione dell’inflazione (scesa ulteriormente in giugno, portandosi al 5,5%, dopo il 6,1% del maggio scorso) che però non ha cambiato l’orientamento della Banca Centrale Europea, rispetto alle precedenti decisioni.
Su quanto potrebbe accadere al prossimo Consiglio direttivo di settembre, la Presidente Lagarde, come al solito, non ha fornito anticipazioni. Ma, se non altro, non ha escluso una “pausa”, cosa che è stata letta come una importante novità sul piano delle dichiarazioni. In ogni caso, ha ribadito che le decisioni della BCE saranno improntate sui dati.
La strategia BCE di rialzo dei tassi, come noto, sta avendo da tempo un impatto forte sui mutui per l’acquisto di abitazioni, in particolare per chi li aveva già in corso a tasso variabile e per chi vorrebbe accenderne di nuovi.
Sulla complessa vicenda dei mutui degli ultimi tempi, ti invito a leggere il mio post dedicato.
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