L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i dati sul primo trimestre 2020, dai quali emerge l’impatto del Covid-19 sul mercato immobiliare.
Le statistiche sul mercato residenziale e non residenziale nel primo trimestre 2020 – pubblicate venerdì scorso dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate – delineano una contrazione delle transazioni, dovuta alle misure di contenimento per l’emergenza Covid-19.
L’impatto del Covid-19 sul mercato residenziale
Le compravendite residenziali vedono un calo tendenziale (riferito cioè all’omologo trimestre del 2019) pari a -15,5%, per oltre 14.000 transazioni in meno.
E’ chiaro che l’effetto di questa contrazione delle compravendite sia da ascriversi al lockdown attuato a partire dai primi di marzo 2020, tanto è che l’Agenzia delle Entrate evidenzia come, in gennaio e febbraio, i dati corrispondano ancora al trend di lieve crescita a cui eravamo stati abituati dai trimestri precedenti.
Osservando i dati relativi alle classi dimensionali del compravenduto, si nota che il calo è più accentuato per i tagli piccoli e medi che non per quelli più grandi.
I dati sulle grandi città rispecchiano sostanzialmente quanto avvenuto a livello nazionale. I cali più marcati sono stati rilevati per Milano, Napoli e Genova, vicine al 20% in meno, mentre Bologna e Palermo registrano le diminuzioni meno rilevanti (-6,4% e -10,3%).
A Roma, che permane la piazza col maggior numero di compravendite, 6.746, il calo rispetto al primo trimestre 2019 è stato del 14,8%.
I depositi pertinenziali, soprattutto cantine e soffitte, seguono l’andamento visto sopra per le compravendite, con un dato pari a -14,4% su base tendenziale, a fronte del +4,2% registrato nel trimestre precedente.
Anche il segmento di mercato di box e posti auto mostra, nel periodo considerato, una flessione delle transazioni, con -16,6%, dopo aver terminato il 2019 con un trimestre sostanzialmente stabile (-0,1%).
E sul mercato non residenziale
Nell’ambito del terziario-commerciale, in gennaio-marzo 2020 sono state 19.277 le unità compravendute, -16,5% rispetto all’analogo trimestre del 2019.
Il volume delle compravendite relative al settore produttivo, prevalentemente capannoni e industrie, subisce, come gli altri settori un forte calo nel primo trimestre del 2020, con 1.951 unità scambiate (-22,8% rispetto al 2019).
Nel primo trimestre 2020, la flessione dei volumi scambiati (-25,2%) si ripete anche nel settore produttivo agricolo, per un totale di 432 transazioni.
Le unità immobiliari relative al mercato non residenziale non rientranti nei precedenti settori analizzati hanno registrato un volume di 11.294 compravendite, confermando (-16,3%) la dinamica tendenziale fin qui analizzata. Oltre il 97% delle unità immobiliari interessate, appartiene alle categorie catastali del gruppo F, di cui circa la metà sono le transazioni per le unità accatastate in F/1.
Complessivamente, il mercato non residenziale ha accusato una flessione pari al -16,9%, mentre, nel precedente trimestre, il dato tendenziale era in ambito positivo, con +4,9%.
In prospettiva
I dati sopra sintetizzati evidenziano quindi i primi impatti dati dal Covid-19 sul mercato immobiliare e, per un certo periodo, continueremo a rilevare una tendenza al calo delle transazioni. Allo stesso modo, sarà interessante comprendere come il mercato sarà capace di ri-orientarsi, per affrontare adeguatamente questa crisi.
In ambito residenziale, alcuni analisti hanno previsto una nuova tendenza all’acquisto di case più ampie, arieggiate e luminose, proprio come risposta alla lunga fase di confinamento vissuta a causa del Covid-19. Ma ci sarà da osservare come questi desideri potranno essere supportati dalla capacità reddituale delle famiglie, soprattutto di quelle che sono state maggiormente penalizzate dalla forzata sospensione delle attività lavorative.
Altro ambito di esplorazione sarà quello del mercato dei mutui, per il quale ormai da tempo sto rilevando un livello dei tassi medi collocato stabilmente ai minimi storici.
Non di meno, il tema delle locazioni sarà di altrettanto interesse, considerando anche che, già ben prima dell’emergenza sanitaria, una parte del mercato si stava orientando su questa modalità contrattuale, come effetto della mutata demografia e delle nuove dinamiche lavorative del nostro Paese.
Le quotazioni degli immobili, sia per le compravendite che per le locazioni, sono poi un altro punto a cui normalmente rivolgo la mia massima attenzione, nel mio lavoro quotidiano ed anche nell’analisi degli scenari di mercato. Anche questo aspetto sarà importante da osservare da qui in poi, ripartendo dalla sostanziale stabilità dei prezzi a cui eravamo giunti da tempo, a parziale recupero delle forti diminuzioni dovute alla precedente crisi.
In ogni caso, per le abitazioni attuali e/o future, da abitare, comprare, vendere o locare, va considerata, a mio avviso, in maniera ancora più forte, in questa fase, l’opportunità di riqualificarle. Il valore aggiunto dato da una riqualificazione è fruibile sia che si intenda continuare ad abitare la stessa casa, sia che si desideri metterla in qualsiasi modo sul mercato.
Proprio per dare una spinta alla riqualificazione immobiliare, tra le misure introdotte dal Governo in questa fase complicata, ce ne sono in particolare due che pongo alla tua attenzione e per le quali ti invito a leggere i miei post dedicati:
- il superbonus del 110%;
- l’estensione ai bonus edilizi dello sconto in fattura e della cessione del credito.
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