Secondo l’ultimo Rapporto ENEA-CTI, le prestazioni energetiche degli immobili certificati migliorano rispetto al 2021.
E’ stato presentato venerdì scorso il IV Rapporto annuale sulla certificazione energetica degli edifici, curato da Enea e Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente (CTI).
Il Rapporto ha elaborato i dati inerenti a circa 1,3 milioni di Attestati di Prestazione Energetica (APE), registrati nel SIAPE ed emessi, nel 2022, da 17 Regioni e 2 Province Autonome. Il SIAPE è lo strumento nazionale per la raccolta degli APE e per il monitoraggio delle prestazioni energetiche degli edifici italiani.
Nel Rapporto emergono le prestazioni degli immobili che, nel 2022, migliorano a confronto con il 2021.
Con dati quantitativi speculari, i numeri parlano di una diminuzione degli immobili nelle classi energetiche più basse (-3,7%) e di un aumento (+3,7%) di edifici nelle classi più performanti (A4-B).
Ad ogni modo, gli immobili censiti nelle classi F e G risultano essere complessivamente quasi il 55% del totale.
A livello territoriale, il Rapporto Enea-CTI evidenzia come la Lombardia sia la regione con il maggior volume di certificati emessi (20,5%), seguita da Lazio (9,6%), Piemonte e Veneto.
Gli APE emessi per compravendite e locazioni, seppur in flessione, costituiscono oltre l’80% del campione oggetto di analisi.
Le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni profonde sono in aumento e costituiscono, rispettivamente, il 5,7% e il 4,1% degli APE emessi nel 2022.
Gli edifici a energia quasi zero (NZEB) sono presenti nel SIAPE con oltre 17mila APE realizzati tra il 2015 e il 2022.
Il IV Rapporto annuale contiene inoltre l’approfondimento sui nuovi strumenti e metodi di analisi che migliorano la qualità degli APE, in particolare le metodologie di controllo da parte del certificatore.
Facendo riferimento ai costi dell’energia e alla crisi climatica, il Presidente Enea, Gilberto Dialuce, ha affermato che “il Rapporto rappresenta un ulteriore sforzo congiunto di ENEA e CTI per migliorare la qualità del quadro d’insieme del patrimonio immobiliare privato e pubblico, anche alla luce delle decisioni sulla nuova Direttiva EPBD che a breve verranno prese in sede UE”.
Non dobbiamo infatti dimenticare che è attualmente in corso il Trilogo tra le istituzioni dell’Unione Europea, che porterà ad importanti decisioni sulle case green.
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