L’intreccio tra affetti e gestione immobiliare è complesso e necessita di un’integrazione positiva per dare il giusto valore a tutto.
Successioni, donazioni, cambiamenti familiari e professionali, residenze in città diverse, figli e nipoti, separazioni, e così via. L’elenco potrebbe essere lungo, lunghissimo.
In realtà, ogni compravendita e ogni locazione hanno alla base una componente legata agli affetti, anche quando si vende, compra o affitta da soli.
Quando il campo degli affetti entra nella gestione del patrimonio immobiliare o del denaro corrispondente si rischia la confusione. E’ come una nebbia che avvolge completamente, dentro la quale i contorni sono sfumati e la giusta soluzione è difficile da vedere e toccare.
E’ del tutto normale essere coinvolti, il rischio caos non è il problema in sé, si può commettere qualche errore, fare le scelte giuste non è semplice, ma ci si può arrivare.
L’esperienza, nel tempo, mi dice a gran voce una cosa sola: devono emergere tutte le questioni, senza negazioni, omissioni o vani rifugi verso l’isolamento.
Tra l’altro, una gestione degli affetti problematica rischia anche di pregiudicare, nel tempo, una giusta valorizzazione dell’immobile.
In questi processi delicati, bisogna saper integrare il valore della relazione e il valore del bene.
Non esiste un’obiettività da poter applicare. Quando si ha a che fare con i sentimenti e le emozioni suscitate dall’amore verso qualcuno, è bene far emergere tutto questo. E questa emersione deve essere agita nel rispetto di ogni parte in causa, proprio perché i sentimenti, i gusti, le tendenze non siano ammantati di giudizi e sentenze.
A maggior ragione, quando sono in corso conflitti nell’ambito degli affetti, la mediazione per salvaguardare il patrimonio immobiliare è necessaria, anche per evitare che i malesseri sul piano dei rapporti tolgano forza anche ai beni in campo.
Allo stesso modo, bisogna lavorare per una soluzione positiva laddove una cattiva gestione degli stessi beni potrebbe produrre effetti non desiderati nelle relazioni umane.
Va usato il verbo cooperare, che sembra più adatto a lavoratori o imprese, ma in realtà è il giusto invito per le parti in causa che, proprio perché legate da affetti (positivi o negativi) è bene che lavorino insieme, se vogliono trovare la soluzione giusta, anche laddove si stia iniziando da un amore solo per se stessi.
L’obiezione più classica potrebbe essere: “Ma se Tizio pensa solo a sé, come facciamo a vendere/acquistare, visto che serve anche il suo consenso?”.
A questa obiezione, io faccio emergere la potenzialità del dialogo, dell’ascolto e, se necessario, metto sul tavolo anche le conseguenze negative possibili. Perché ognuno sia informato adeguatamente del proprio e altrui comportamento.
A maggior ragione, se in un ambito che dovrebbe essere governato dagli affetti vedo incomprensioni (o peggio), spiego dove le negatività stanno conducendo gli attori e dove invece gli stessi potrebbero dirigersi per avere soddisfazione. Ogni attore sceglie, assumendosene, però, le responsabilità.
Se si può fare gioco di squadra, meglio per tutti. Se non c’è squadra, riparto dai singoli.
E’ chiaro che io non posso (e tantomeno devo) intervenire sugli affetti, ma, per valorizzare adeguatamente gli immobili e il denaro intorno ad essi, invito tutti alla partecipazione e informo sulle ricadute, positive o negative a seconda dello scenario che mi viene presentato.
Il mondo degli affetti è delicato di per sé. Poi, quando ci sono di mezzo le case e i denari, gli equilibri possono rompersi, ma anche aggiustarsi, o magari se ne possono trovare di nuovi, più efficaci e duraturi.
C’è l’esigenza di ascoltare le storie dei protagonisti, conoscere le differenti opinioni e poi integrarle per arrivare ad un punto di condivisione. E’ il mio lavoro della mediazione.
E ogni persona coinvolta – nel ruolo di venditore, genitore, acquirente, parente, partner e così via – deve agire, se vuole trovare la giusta integrazione tra le esigenze dettate dagli affetti e la gestione del patrimonio immobiliare.
Qui nel mio blog puoi trovare molti altri post dedicati alla connessione tra immobiliare e relazioni umane.
Se vuoi una consulenza specifica sul rapporto tra affetti e gestione immobiliare,
puoi contattarmi al 3397671070
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